Zeffirelli contro la Scala: “Fa spettacoli pessimi e svende la mia Aida”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Ottobre 2014 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA
Franco Zeffirelli

Franco Zeffirelli

ROMA – “I cervelloni della Scala pensano a me come a un artista da dimenticare”. E Franco Zeffirelli decreta: “denuncio il teatro milanese”. L’accusa? – scrive Luigi Bolognini di Repubblica – Il teatro ha venduto i diritti del suo allestimento dell’ Aida (che aprì la stagione del 2006), all’Opera di Astana, in Kazakistan. Anzi, “l’ha cacciata dal repertorio scaligero. Questa vendita repentina ha trattato come merce avariata il mio spettacolo, la migliore produzione di questo capolavoro che abbia mai portato al pubblico”, dice il 91enne regista.

L’intervista completa:

Maestro Zeffirelli, che succede tra lei e la Scala?
«Succede che la Scala è diventata una manica di cialtroni, il ricettacolo dei peggiori spettacoli del mondo, inimmaginabili fino a poco tempo fa. Vendere la mia Aida al Kazakistan è uno sgarbo che non riesco a tollerare: è un Paese che non ha minimamente tradizioni di lirica e di arte».
La Scala replica di poterlo fare: lo spettacolo sarà in scena dal 19 novembre, da Astana l’hanno contattata per pagarle i diritti che le spettano e le hanno chiesto di riprendere personalmente la produzione.
«Sì, ma è stato fatto tutto passando sopra la mia testa. Forse speravano che andassi lì io a raddrizzare tutti i danni. È come se un pittore vendesse un quadro a un’agenzia che poi lo cede a un privato. L’artista deve avere comunque diritto di poter dire la sua».
Alla Scala ci sarà una Aida ma nella versione di Peter Stein nel febbraio 2015. Non è questo che l’ha fatta arrabbiare?
«La Scala è liberissima di far quello che vuole. E lo sta già facendo da tempo, visto il pessimo livello degli spettacoli. Ci credo che il pubblico poi non applaude più, anzi si scatena nei fischi: la gente si riconosce ancora nel mio stile, non certo nel modernismo che tanto piace a Lissner e Pereira».
Pereira: non cambierà nulla con lui?
«Lissner ce l’aveva con me. Pereira continuerà nei fallimenti artistici che già aveva fatto a Salisburgo».
Ma lei non andrà ad Astana? Non ha neanche la curiosità di vedere come sarà messa in scena la sua Aida ?
«La curiosità in effetti ce l’ho, e non escludo di andare. Vedrò come sono messo fisicamente. Sa, ultimamente sono un po’ giù di carrozzeria. Ma di testa ci sono ancora, e per questo mi ribello a come sono stato trattato».
E conferma la querela?
«Certo. Solo la magistratura potrà rimediare».