Salute. Più frutta e olio, torna dieta mediterranea

Pubblicato il 10 Gennaio 2016 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA
Dieta mediterranea

Dieta mediterranea

ROMA –  Dopo anni difficili, la dieta mediterranea torna sulle tavole degli italiani. Sono infatti in aumento gli acquisti di frutta (+4%) e olio d’oliva (+17%), così come quelli di pesce (+5%), ortaggi freschi e pasta secca (+1%).

E’ quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti sui consumi alimentari degli italiani nel 2015, “in netta controtendenza rispetto agli anni del la crisi, dove si era registrato un drastico crollo”.

Elaborazioni sulla base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi del 2015, indicano che “dopo sette anni di calo” i consumi alimentari in Italia “tornano a salire debolmente dello 0,3%, ma con un deciso orientamento a privilegiare cibi salutari”. Per la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti si tratta di una “storica inversione di tendenza dopo anni di tagli progressivi che avevano portato il consumi dei prodotti base della dieta mediterranea su valori da minimo storico”.

I consumi pro capite della frutta, ad esempio, erano scesi a circa 130 chili l’anno; nel 2015 si è attestata al primo posto nella spesa alimentare degli italiani con il 23%, pari a 99,5 euro per famiglia al mese. “In Italia – prosegue la Coldiretti – il ritorno della dieta mediterranea è accompagnato da una vera svolta green nel carrello, dal biologico al chilometro zero fino alle denominazioni di origine”.

Se gli acquisti di prodotti biologici confezionati sono pari al 20% della spesa alimentare, circa 15 milioni di persone hanno scelto prodotti locali a chilometri zero; secondo l’indagine Doxa per Coop, inoltre, 2 italiani su 3 acquistano regolarmente prodotti tipici.

La dieta mediterranea si è affermata anche all’estero, con l’aumento dei consumi di ortaggi e frutta (11%), olio d’oliva (10%), pasta (9%) e vino (6%) e nel corso del 2015, conclude la Coldiretti, i prodotti alimentare made in Italy hanno raggiunto il record storico delle esportazioni, pari a circa 36 miliardi di euro (+7%).