Allerta morbillo nel Centro Italia: “Colpa del calo dei vaccini”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2017 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
Allerta morbillo al Centro Italia: "Colpa del calo dei vaccini"

Allerta morbillo al Centro Italia: “Colpa del calo dei vaccini”

ROMA – Il morbillo continua a diffondersi nel centro Italia. Solo a Pescara, in poco più di un mese, all’ospedale civile sono stati accertati 75 casi, 25 dei quali così gravi da dover procedere a ricoveri. Carla Granchelli, direttrice dell’Unità operativa di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica della Asl locale, ha commentato così: “C’era da aspettarselo, l’epidemia di morbillo ha generalmente un ciclo di quattro anni ed è tornata dopo il 2012. Già a gennaio, in piena allerta meningite, avevo ricordato l’importanza delle vaccinazioni perché l’epidemia può essere scongiurata solo con una copertura tra il 92 e il 95% della popolazione. Il piano nazionale 2010-2015, però, ha fallito”.

Il dottor Giustino Parruti, primario di Malattie infettive dell’ospedale civile, conferma:

“L’epidemia è vasta e colpisce soprattutto i soggetti non vaccinati di età compresa tra i 30 e i 40 anni, persone finora protette dall’immunità ‘di gregge’. Col calo dei vaccini, però, questa fascia sta contraendo la malattia, la cui incubazione dura dai 5 ai 14 giorni. Gli anziani generalmente sono a posto, perché hanno avuto il morbillo. Il problema è la fascia di età che vai dai 20 ai 40 anni, che non sono vaccinati. Tutta colpa della truffa organizzata da Andrew Wakefield, il medico britannico che per primo sostenne che i vaccini contro il morbillo provocassero autismo. Quello studio, poi ritrattato dopo essere stato radiato, uscì proprio quando il morbillo stava per essere debellato del tutto e ha creato proprio questa fascia di scoperti”.

Anche Giuliano Lombardi, primario di Pediatria, conferma la gravità del fatto: “Era prevedibile, visto il calo delle vaccinazioni. Eppure si tratta di una malattia che da una fase catarrale può avere complicanze molto gravi, come la broncopolmonite, che può colpire anche i lattanti”.