Bacoli, psicosi cozze: rischio epatite A, vendite crollano del 40%

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2015 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA
Bacoli, psicosi cozze: rischio epatite A, vendite crollano del 40%

Bacoli, psicosi cozze: rischio epatite A, vendite crollano del 40%

NAPOLI – A Bacoli, in provincia di Napoli, ormai è psicosi cozze dopo il sequestro agli inizi di marzo di una partita di mitili contaminati da epatite A e Norovirus, responsabile di gastroenterite acuta non batterica. L’allevamento da cui provenivano era il centro Isvrem di Baia situato tra Punta Cento Camerelle e Punta Poggio, nei Campi Flegrei: il Ministero della Salute ha ordinato il blocco della pesca nell’impianto ma l’intero settore ne ha risentito con un crollo delle vendite nelle ultime due setttimane del 40%.

Le indicazioni del Ministero della Salute sono precise: “Non consumare mitili in retine con il numero di riconoscimento Ce It 2 Cdm”. Ma la paura resta alta, specie se si considera che a Napoli non sono pochi gli ambulanti che comprano e rivendono le cozze per strada, senza etichette, e dunque senza alcuna garanzia circa la loro provenienza.

Ma quali sono esattamente i rischi per la salute? Il quotidiano Il Mattino lo è andato a chiedere al dott. Leonardo Coppola, specialista epatologo:

“Se i mitili sono cotti – ha assicurato l’esperto – non ci sono rischi di epatite A ma esclusivamente di gastroenteriti. È sufficiente sottoporli a cottura per due minuti ad 80 gradi. Come regola generale è fondamentale anche l’igiene delle mani. Intanto non ho notato ancora un incremento di casi anche perché l’incubazione è di 2-6 settimane.

Fortunatamente l’epatite A, a differenza dell’epatite C e B, non cronicizza mai per cui non c’è il rischio di evoluzione verso la cirrosi se non è curata. I sintomi sono ittero (colorazione gialla della cute e delle sclere), astenia (estrema stanchezza), feci chiare urine molto scure (tipo marsala), dolore allo stomaco e/o sotto al costato destro quindi in epigastrio e in ipocondrio destro”.

Intanto proseguono i controlli disposti dal Ministero della Salute nelle acque flegree e il livello di guardia nelle strutture sanitarie resta alto. Al momento però non sembrerebbero esserci nuovi casi: il numero di infezioni di epatite A non ha subito variazioni rispetto allo stesso anno.