Cancro, la malattia diffusa nelle ossa: lo studio sui resti di persone morte tra il VI e il XVI secolo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Maggio 2021 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA
Cancro, la malattia diffusa nelle ossa: lo studio sui resti di persone morte tra il VI e il XVI secolo

Cancro, la malattia diffusa nelle ossa: lo studio sui resti di persone morte tra il VI e il XVI secolo FOTO ARCHICIO ANSA

La più antica descrizione del cancro proviene da un papiro egizio e tornando indietro nel tempo, 77 milioni di anni fa, anche i dinosauri avevano i tumori. Nel 2020 fu scoperto il primo caso, un osteosarcoma nel perone di un osso di un Centrosaurus apertus.

Spesso si è parlato del cancro come di una malattia della modernità, che risale a due secoli fa. Ciò è dovuto, in parte, ad abitudini come il fumo e all’esposizione a sostanze chimiche. Tuttavia, una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Cancer su scheletri risalenti al Medioevo ipotizza che il cancro in precedenza, sebbene meno comune di oggi, fosse più diffuso di quanto si pensasse.

Il cancro e l’analisi degli scheletri

E’ il primo studio di questo tipo, scrive la CNN. I ricercatori dell’University of Cambridge, nel Regno Unito, hanno analizzato 143 scheletri di sei cimiteri della zona di Cambridge morti tra il VI e il XVI secolo. Per rilevare le lesioni neoplastiche, il team si è concentrato su tre parti del corpo che hanno maggiori eventualità di contenere un tumore maligno nelle persone affette da cancro. Si tratta della colonna vertebrale, il bacino e il femore. Gli scienziati hanno esaminato le ossa e utilizzato radiografie e scansioni di tomografia computerizzata.

Il team ha scoperto che il 3,5% degli individui mostrava segni di cancro metastatico, ovvero quando il tumore maligno si diffonde in una parte diversa del corpo da dove è iniziato. “La maggior parte dei tumori si forma negli organi dei tessuti molli, ormai da tempo degradati nei resti medievali. Solo alcuni tumori si diffondono alle ossa e di questi solo pochi sono visibili sulla sua superficie. Dunque abbiamo cercato all’interno dell’osso i segni del tumore maligno”. Questo quanto ha spiegato in una nota Piers Mitchell, ricercatore associato e direttore dell’Ancient Parasites Laboratory presso il dipartimento di archeologia dell’University of Cambridge.

Cancro, un confronto con i casi di oggi

Prendendo in considerazione i dati sulle popolazioni moderne che mostrano che le scansioni TC rilevano metastasi ossee circa il 75% delle volte e la percentuale di decessi per cancro che coinvolgono la diffusione all’osso, i ricercatori hanno stimato che dal 9% al 14% dei britannici medievali aveva sviluppato il cancro. “La ricerca moderna mostra che da un terzo alla metà delle persone con tumori dei tessuti molli, la malattia poi si diffonde alle ossa.

“Per stimare i tassi di cancro nella Gran Bretagna medievale, abbiamo combinato questi dati con le prove di metastasi ossee emerse dal nostro studio”, ha spiegato Mitchell, autore principale. Una ricerca precedente sui tassi di cancro, utilizzando la documentazione archeologica, è stata limitata all’esame della superficie dell’osso. Lo studio aveva ipotizzato che il cancro fosse raro e colpisse meno dell’1% della popolazione.

Il cancro nel Medioevo

“Fino a oggi si pensava che le cause più significative di cattiva salute nel periodo medievale fossero malattie infettive come la dissenteria e la peste bubbonica, insieme a malnutrizione e ferite dovute a incidenti o guerre”, ha detto la coautrice Jenna Dittmar. “Ora dobbiamo aggiungere il cancro come una delle principali malattie che nel Medioevo colpivano le persone”, ha detto Dittmar.

Tuttavia anche con questa stima più alta, il cancro era sempre molto meno diffuso in epoca medievale che nella moderna Gran Bretagna, dove c’è una prevalenza dal 40% al 50% di cancro. Una domanda fondamentale che rimane senza risposta, afferma lo studio, è in quale misura gli effetti del fumo di tabacco, le tossine e gli inquinanti derivanti dall’industrializzazione hanno inciso sul rischio di sviluppare il cancro.

“Il modo migliore per rispondere a questa domanda sarebbe studiare i dati prima della rivoluzione industriale del 1700 e del 1800. E prima che il tabacco diventasse disponibile in Gran Bretagna dopo l’insediamento nelle Americhe, nel 1500, da parte degli europei”. I ricercatori hanno precisato che lo studio ha dei limiti. Diagnosticare il cancro dopo molti secoli è difficile. Gli scheletri non possono descrivere, ovviamente, i loro sintomi o sottoporsi a esami del sangue. Inoltre, altre malattie sviluppate nel corso della vita possono causare alterazioni nelle ossa. Che potrebbero imitare le lesioni prodotte dalle metastasi e infine può incidere anche la decomposizione successiva al decesso.