Cancro alla prostata, scoperto un gene per diagnosi veloci e cure più efficaci
Pubblicato il 4 Settembre 2018 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Sarà possibile curare il cancro alla prostata evitando l’intervento chirurgico o la radioterapia. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Gli scienziati dell’Università di Turk, in Filandia, hanno scoperto un gene che potrebbe consentire di diagnosticare se un tumore alla prostata è maligno o benigno, attraverso un esame del sangue e capire rapidamente a quale trattamento sottoporre il paziente.
Secondo i risultati dello studio, eseguito analizzando il DNA di 1.700 pazienti, i cambiamenti genetici del gene ANO7 aumentano i rischio di sviluppare un cancro prostatico aggressivo. Intervenire rapidamente sulle forme più aggressive del cancro è vitale e qualsiasi ritardo può essere fatale ma se il tumore è circoscritto alla prostata e non si diffonde, spesso è meglio non sottoporre il paziente ai trattamenti, un approccio noto come “sorveglianza attiva”.
Fino a oggi, i medici non hanno avuto un sistema affidabile per diagnosticare chi fosse maggiormente a rischio e a causa di ciò, ogni anno migliaia di pazienti con carcinoma prostatico in fase iniziale subiscono inutilmente interventi chirurgici estenuanti, radioterapia e chemioterapia.