Candida auris, il fungo che sopravvive ai farmaci: nel 2050 farà più morti del cancro

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2019 - 11:42 OLTRE 6 MESI FA
Candida auris, il fungo che sopravvive ai farmaci: nel 2050 farà più morti del cancro

Candida auris, il fungo che sopravvive ai farmaci: nel 2050 farà più morti del cancro

MILANO – Potrebbe fare più morti del cancro il nuovo batterio che spaventa il mondo. Si chiama Candida auris e ha già fatto diverse vittime in Asia, Stati Uniti, Africa ed Europa. A mettere in guardia contro il fungo killer è uno studio finanziato dal governo britannico e pubblicato dal Times secondo cui nel 2050 le morti per Candida auris nel mondo potrebbero essere dieci milioni, più degli otto milioni di vittime per cancro. 

L’aspetto che più spaventa di questo fungo è la sua resistenza a qualsiasi trattamento. Una probabile conseguenza dell’abuso di antibiotici e antimicotici non solo nell’uomo ma anche sugli animali degli allevamenti e in agricoltura. 

Questo germe minaccia soprattutto coloro che hanno un sistema immunitario ridotto, come bambini, anziani, fumatori, diabetici e immunodepressi. 

Si diffonde in particolare negli ospedali, arrivando ad aggredire anche le pareti, tanto che l’anno scorso, dopo la morte di un paziente del Mount Sinai Hospital di New York per Candida auris, per cancellare ogni traccia del virus l’ospedale è stato costretto a una disinfestazione speciale che ha compreso anche la sostituzione di alcune mattonelle del pavimento e di una parte del soffitto.

 

Identificata la prima volta nel 2009 in Giappone su una donna di 70 anni, la Candida auris è comparsa da allora in tutto il mondo, dalla Corea del Sud alla Cina, dall’India al Pakistan, dall’Australia alla Russia, dal Kenya al Sudafrica, fino agli Stati Uniti e all’Europa. In America sono stati registrati casi soprattutto a New York, Chicago e nello Stato del New Jersey. In Europa il contagio ha riguardato 72 persone al Royal Brompton Hospital di Londra nel 2015 e 85 all’Hospital Universitario y Politécnico de La Fe, a Valencia, nel 2016.

Una volta colpito il paziente ha un tasso di sopravvivenza di novanta giorni e sintomi che somigliano a quelli di una normale influenza: febbre, dolori e stanchezza. Per questo motivo la diagnosi può arrivare tardi, quando il sistema immunitario è già compromesso e infettato e il fungo può risultare fatale. (Fonte: Agi)