La cannabis non fa così male: per l’Onu non è pericolosa come eroina e cocaina. E come cura fa bene

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Dicembre 2020 - 17:18 OLTRE 6 MESI FA
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Cannabis non fa male come eroina e cocaina, l’Onu declassa pericolosità (Ansa)

La cannabis non fa male come eroina e cocaina: per l’Onu, che dopo 50 anni sta cambiando le tabelle della pericolosità delle sostanze stupefacenti, è giunto il tempo di riconoscerne il suo valore terapeutico.

La commissione per gli stupefacenti dell’Onu ha votato per rimuovere la marijuana a scopo medico dalla lista delle droghe più pericolose del mondo. Ha accolto le sollecitazioni dell’Oms, non significa che a livello legislativo cambi qualcosa.

La cannabis non fa così male: da stupefacente a terapeutica in ambito medico

La raccomandazione Onu non è vincolante, gli Stati mantengono la prerogativa di classificare la pericolosità delle droghe. Ma, insomma, il dibattito pubblico specie nei paesi occidentali riceve il parere autorevole di un organismo di peso internazionale.

Ne gioverà, di questo assist, sicuramente la ricerca scientifica sulla cannabis. In ambito terapeutico la cannabis assicura benefici nella cura di molte patologie gravi e croniche. Dal morbo di Parkinson al cancro, dalla sclerosi all’epilessia, 

“Un passaggio politico internazionale rilevantissimo che dovrà portare a sdoganare completamente sul piano internazionale la cannabis terapeutica.

E a slegare la regolamentazione della cannabis per uso ricreativo da quella di altre sostanze”, scrive su Facebook il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

Prese in considerazione le raccomandazioni dell’Oms

La Commission for Narcotic Drugs, che ha sede a Vienna e comprende 53 stati membri, ha preso in considerazione una serie di raccomandazioni dell’Oms.

Tra queste, quella di rimuovere la cannabis dalla Tabella IV della Convenzione Unica del 1961, dove era elencata insieme a sostanze come eroina e cocaina.

Si tratta di una decisione attesa da tempo, che potrebbe aprire la strada ad un’espansione della ricerca sulla marijuana e sul suo uso terapeutico.

Nessun impatto diretto sulle normative degli Stati

Il voto non avrà un impatto immediato sull’allentamento dei controlli internazionali, perché i governi avranno ancora giurisdizione su come classificare la cannabis.

Molti Paesi, però, considerano le convenzioni globali come guida, e il riconoscimento dell’Onu è una vittoria simbolica per i sostenitori del cambiamento della politica sulle droghe. (fonte Ansa)