Contraccezione, i ginecologi chiedono pillola e preservativo gratis per tutti. La petizione

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2017 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA
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Contraccezione, i ginecologi chiedono pillola e preservativo gratis per tutti. La petizione

ROMA – Pillola, spirali e preservativi gratis in tutta Italia. Lo chiede un gruppo di ginecologi che ha lanciato una petizione nazionale sulla piattaforma Change.org. L’obiettivo è di riaccendere i riflettori sulla prevenzione, in particolare tra i giovanissimi, sempre più restii a un uso consapevole dei contraccettivi. Motivo? I preservativi costano troppo, così come la pillola anticoncezionale, perché si ritiene spesso erroneamente che faccia male.

Il risultato è un aumento delle gravidanze indesiderate e delle malattie a trasmissione sessuale, Aids compreso. Ed è proprio per cambiare questo copione che è nato il “Comitato per la contraccezione gratuita e consapevole”.

Dallo scorso 6 dicembre hanno lanciato una petizione per chiedere all’Aifa e alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin di riportare la prevenzione sessuale tra i costi a carico del sistema sanitario nazionale.

In Italia, infatti, non esiste più alcun prodotto contraccettivo gratuito, dalla decisione scellerata dello scorso luglio 2016, quando sono diventate a pagamento anche le ultime pillole sono passate dai farmaci di fascia A a quelli di fascia C, quelli cioè interamente a carico dei cittadini.

Secondo i dati della Sigo, la società italiana di ginecologia e ostretricia, soltanto il 16% delle donne utilizza la pillola, ma addirittura il 42% delle ragazze sotto i 25 anni non ricorre ad alcun contraccettivo durante i primi rapporti sessuali. Il rischio di contrarre infezioni come la Clamidya che colpisce sempre più le giovanissime, compromettendone la fertilità è del tutto preso sotto gamba. Anche il profilattico che potrebbe evitare tutto questo sembra essere in disuso.

Nell’appello lanciato su Change da Marina Toschi, vicepresidente di “Agite”, associazione ginecologi territoriali, e Pietro Puzzi, ginecologo ospedaliero da 33 anni, insieme ad altri 25 firmatari, si chiede una contraccezione “libera e gratuita”. E cioè che preservativi, spirali, pillole, anelli vaginali diventino gratuiti.

“Chiediamo a tutta la società civile, cittadine e cittadini, di far sentire la propria voce firmando il nostro appello”, dice Marina Toschi. “Le campagne pubbliche di informazione sulla fertilità lanciate negli ultimi anni si basano sul fondamento comune della procreazione responsabile, diritto che nel 2017 nessuno metterebbe mai in discussione in un Paese democratico. Tuttavia oggi in Italia il costo della contraccezione risulta troppo oneroso per tante donne, coppie e famiglie in condizioni di disagio economico, acuite dalla crisi. La concreta difficoltà di regolare la propria fertilità, programmando e distanziando adeguatamente le gravidanze, ma anche la scelta obbligata del contraccettivo meno adatto, hanno un evidente impatto negativo sulla salute fisica e psicologica di queste donne, accentuando ulteriormente i loro problemi economici e sociali”.

L’obiettivo è di arrivare a 50 mila firme entro la seconda metà di gennaio. Ad oggi ne sono state raccolte la metà, circa 26mila. Anche perché conclude la portavoce Marina Toschi: “In Italia ci troviamo di fronte al paradosso che l’aborto è gratuito, mentre la pillola anticoncezionale è pagamento. Questo dovrebbe essere inaccettabile, perfino in un Paese cattolico”.