Coronavirus, l’epidemiologo Lopalco: “Prepariamoci alla seconda ondata”

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Aprile 2020 - 23:24 OLTRE 6 MESI FA
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Coronavirus, l’epidemiologo Lopalco: “Prepariamoci alla seconda ondata” (foto Ansa)

ROMA – “Dobbiamo prepararci alla seconda ondata” del coronavirus. A dirlo è l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, coordinatore dell’emergenza sanitaria in Puglia, nella puntata di giovedì 2 aprile di Piazzapulita in onda su La7.

Il medico analizza le possibili cause che hanno agevolato la circolazione del coronavirus in Italia: “All’inizio di questa epidemia, prima che arrivasse lo tsunami, feci una riflessione. Dissi ‘tremo all’idea che il virus arrivi negli ospedali italiani dove la cultura del controllo infezioni è così scarsa’”.

Prosegue Lopalco: “L’Italia in tutta Europa è uno dei Paesi con il più altro tasso di infezione in ambiente assistenziale, quindi diciamo che c’era una condizione strutturale. Non negli ospedali della Lombardia, ma in tutti gli ospedali italiani c’era una condizione che sicuramente ha favorito in piccola parte la circolazione di questo virus”.

Lopalco prosegue: “Però attenzione: questo virus è entrato nei nostri ospedali durante l’epidemia influenzale, e sfido chiunque in quel momento, senza nessuna avvisaglia e senza sapere che c’era la circolazione del coronavirus in Italia, ad avere delle precauzioni particolari, a mettere una mascherina in pronto soccorso perché c’era una persona che tossiva”.

Secondo l’epidemiologo ci sarebbero diversi elementi che probabilmente hanno facilitato l’ingresso del virus negli ospedali: “Ma non si tratta di capire di chi è la colpa, perché le pandemie non arrivano mai in un’unica ondata, non c’è mai un’ondata pandemica e poi tutto sparisce. Normalmente abbiamo sempre una seconda ondata pandemica, quindi se vogliamo prevenirla dobbiamo assolutamente imparare la lezione”, conclude.

Coronavirus, epidemiologo Lopalco: “Dall’autunno vaccinare il più possibile per l’influenza”.

Nei giorni scorsi, Lopalco aveva spiegato che in autunno dovremmo “organizzarci per il vaccino antinfluenzale. Il vaccino contro l’influenza non protegge dal coronavirus, ma a ottobre dobbiamo vaccinare più persone possibili, perché meno casi di influenza stagionale avremo il prossimo anno e più sarà facile individuare eventuali casi di Covid-19″.  

Quanto all’estate che ci attende, “dal punto di vista epidemiologico mi auguro sia molto calda perché questo potrà in parte aiutare a ridurre la circolazione del virus”, ha detto l’esperto. A ogni modo “sarà una estate da trascorrere con cautela massima”, e alcune abitudini, come quella di lavarsi bene le mani, “dovremo imparare a farla nostra” (fonte: La7, Leggo, Ansa).