Coronavirus ora si acquatta nell’organismo, fa malati lievi che non guariscono da mesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2020 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus. Il virus ora si acquatta nell'organismo, fa malati lievi che non guariscono da mesi

Coronavirus ora si acquatta nell’organismo, fa malati lievi che non guariscono da mesi (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Coronavirus ora si acquatta nell’organismo o almeno, al di là dell’indiscutibile fatto che i virus non giocano a nascondino, questa l’emergente evidenza clinica.

Sia in Italia che in Corea del Sud la ricerca via tamponi dei contagi e contagiati sta portando all’individuazione di un nuovo tipo di malato di covid 19. 

Un malato lieve, anzi più che lieve nella sintomatologia. Una malato, una categoria di malati che attraversa trasversalmente sia i già noti asintomatici che i dimessi dagli ospedali.

Parte piccola ma non infima di questi gruppi più un gruppo che può essere definito al confine tra asintomatici e pauci-sintomatici sviluppa un decorso della malattia dagli effetti appunto lievissimi.

Tranne uno, tranne un effetto che lievissimo non è: quello che riguarda il tempo, la lunghezza nel tempo della malattia. 

Sono malati lievi, lievissimi ma che non guariscono da mesi.

Questo pone un problema di cui si ignora ancora la risposta: questa classe di malati porta con sé una carica virale in grado di contagiare oppure no?

L’infezione lieve, anzi lievissima è indice di una carica virale bassa, di un virus per così dire stanco e quindi questi malati contagiano poco o nulla, oppure, al contrario, rischiano di essere quasi inarrestabile fonte di contagio proprio perché di loro ci si accorge poco e quindi continuano a circolare tra i soggetti sani?

Domanda che rimanda all’altra questione: coronavirus si sta adattando all’organismo umano, entrambi stanno muovendo i primi passi verso una convivenza, coronavirus sta testando homo sapiens come specie serbatoio? 

Oppure coronavirus sta sviluppando una strategia (questo i virus lo fanno) dove un acquattarsi nell’organismo umano senza fare troppo danno è solo un momento, una fase? Magari legata in qualche modo al dato climatico-stagionale?

Sarebbe un clamoroso abbaglio antropomorfizzare un virus, però questo coronavirus si fa fatica a non vederlo per così dire subdolo. I virus non sono subdoli né ovviamente dispongono di vizi e virtù, però coronavirus sta sorprendendo la scienza, la medicina, i governi, le popolazioni.

Ora, almeno in Italia, in Europa e in Asia, uccide di meno. Forse questo di meno è solo la risultante della scrematura di morte che covid 19 ha già effettuato sui segmenti più deboli delle popolazioni.

Uccide di meno, trova percorsi di contagio sbarrati o interrotti da lockdown e poi mascherine, lavaggio mani…Però sembra che a tutto questo reagisca.

Inabissandosi, acquattandosi, facendosi lieve e come riposando a lungo nel singolo organismo e nella popolazione. Rendendosi molto poco visibile, realizzando cioè una efficace, anzi la migliore strategia di sopravvivenza per un virus quando la reazione della specie infettata è in corso.

Coronavirus, strategia di remissione o di elusione?