Coronavirus mutato, infetto inglese anche in Italia? 44 mila in fila per sei col resto di due…

di Lucio Fero
Pubblicato il 22 Dicembre 2020 - 09:33 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus mutato, infetto inglese anche in Italia? 44 mila in fila per sei col resto di due...

Variante Covid inglese non è più letale: sintomi, caratteristiche e cosa cambia per il vaccino (Foto Ansa)

Infetto inglese, contagiato da variante inglese del coronavirus? Virus preso lì in Gran Bretagna e portato qui in Italia. Ce ne sono almeno 44 mila da testare di persone provenienti dalla Gran Bretagna negli ultimi giorni, 44 mila dentro cui cercare gli eventuali infetti per tracciarli e isolarli. Ma 44 mila in fila col resto di due…e non è solo un’antica filastrocca, è un rognoso problema logistico.

Trovarli in tempo, una parola

Trovarli e testarli in tempo i 44 mila, metterli in fila e in fila in maniera che i conti tornino. Difficile che ce la si faccia, qualcosa avanza sempre, c’è sempre un resto che deborda dalle file ordinate. Dal momento del loro rientro o ingresso in Italia ciascuno dei 44 mila ha fatto ovviamente in tempo a costituire il primo anello di una catena. Catena di incontri, contatti, relazioni, spostamenti.

Chissà quanto lunga o quanto corta. In ogni caso il tracciamento affidato alle strutture sanitarie non ce la può fare a ricostruire le catene, la velocità del tracciamento è inferiore a quella con cui la catena si estende e moltiplica. Si può tracciare fino a 5 mila, massimo 10 mila contagi giornalieri, poi si perde il contatto con la pandemia che fila via.

Ognuno dei 44 mila si presenti al tampone

Non resta che l’appello, la speranza che ognuno dei 44 mila si presenti spontaneamente al tampone e si faccia carico di comunicare lunghezza e ampiezza della catena dei suoi contatti. Se negativo al tampone avrà fatto un piacere e un omaggio al suo personale Natale. Se positivo, avrà dato una mano, un aiuto al suo prossimo e al suo paese segnalandosi.

Paese attonito, discretamente stordito: davvero in autunno più morti che nella prima ondata?

Paese che nella sua interna comunicazione, nel suo parlarsi e intendersi mostra stordimento. Prova ne sia la domanda: ma davvero in autunno più morti dei mesi della prima ondata, ma non si moriva di meno? Sì, ora si muore di meno di Covid di quanto non si morisse a marzo e aprile 2020. Ma si muore tanto e per nulla poco: in totale circa due milioni di contagiati dall’inizio e circa 70 mila morti. Fate un po’ i conti, fa circa 3,5% di morti su appunto cento ammalati. Non fosse graffiante, urticante, verrebbe da dire, da pronunciare uno scusate se è poco.

I morti da Covid in autunno sono di più di quelli della prima ondata perché la seconda ondata è più alta e più forte. Molto più contagio, molto più virus in circolazione, molta più popolazione toccata dall’epidemia. In realtà il “mare” non era mai stato calmo e piatto, neanche in estate. Né settimane e neanche un giorno che è uno di contagi zero. Impossibile trovare una calma piatta tra prima e seconda ondata. Ma ci affezioniamo a parametri inesistenti nella realtà, vogliamo darci scadenze e ritmi e calendari che sono in gran parte nella nostra testa e solo lì. La terza ondata a gennaio? Ma quale terza ondata se siamo nel pieno della seconda, seconda ondata che siamo sotto Natale e non accenna a calare? Ancora ieri indice positivi/tamponi in salita.

Deficit di verità

Lo scorso venerdì Giuseppe Conte è andato in tv, a parlare con gli italiani. Le sue prime parole: “Le misure che abbiamo preso hanno funzionato, curva contagi piegata…”. Quindi in gigantesco testa-coda logico e fattuale l’annuncio della Zona Rossa Nazionale.  Angela Merkel annunciando ai tedeschi il lockdown in atto in Germania: “Le misure che abbiamo preso non sono state sufficienti (il lockdown leggero, ndr) perciò ora dobbiamo cambiare”. 

L’impossibilità, l’incapacità di essere sinceri, la cultura che a dire il vero ci si rimette sono la regola aurea del ceto politico italiano. Deficit di verità che segnala deficit di spessore. Politico, spessore politico, in ultima analisi deficit di spessore civile.