Coronavirus: pandemia o epidemia. Qual è la differenza? Tutto quello che c’è da sapere

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2020 - 16:38 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus: pandemia o epidemia. Qual è la differenza? Tutto quello che c'è da sapere

Coronavirus: pandemia o epidemia. Qual è la differenza? Tutto quello che c’è da sapere (Foto Ansa)

ROMA   –   Focolaio, epidemia, pandemia: qual è la differenza? Che cosa si intende per contatto stretto? Le risposte sembrano scontate, ma spesso non lo sono, anche se queste e simili parole, ai tempi del coronavirus, vengono ormai usate da chiunque. A tentare di fare chiarezza ci pensa l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che ha pubblicato sul proprio portale un glossario con le parole chiave dell’epidemia.

Focolaio epidemico: si verifica quando una malattia infettiva provoca un aumento nel numero di casi rispetto a quanto atteso all’interno di una comunità o di una regione ben circoscritta, come sta accadendo in questi giorni in alcune aree del Nord Italia con il SARS-CoV-2.

Epidemia: è la manifestazione frequente e localizzata, ma limitata nel tempo, di una malattia infettiva, con una trasmissione diffusa del virus. Si verifica quando un soggetto ammalato contagia più di una persona e il numero dei casi di malattia aumenta rapidamente in breve tempo. È questa per il momento la situazione di Wuhan e della regione dell’Hubei in Cina.

Pandemia: è la diffusione di una malattia in più continenti o comunque in vaste aree del mondo. E’ caratterizzata da una trasmissione alla maggior parte della popolazione. Al momento, quella da SARS-CoV-2 non è una pandemia.

Soggetto asintomatico: è una persona affetta da una malattia, ma che non presenta alcun sintomo apparente. Esiste un periodo chiamato “incubazione” in cui una malattia è già presente senza mostrare sintomi ma alcune malattie possono rimanere asintomatiche per sempre. Le persone con coronavirus sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus.

Quarantena: è un periodo di isolamento al quale vengono sottoposte persone che potrebbero portare con sé germi di malattie infettive. Per il coronavirus è stata fissata a 14 giorni, e si applica agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di COVID-19.

Contatto stretto: possono essere gli operatori sanitari o altre persone impiegate nell’assistenza di un caso sospetto o confermato; le persone che sono state faccia a faccia o nello stesso ambiente chiuso o che vivono nella stessa casa con un caso sospetto o confermato; così come quelle che vi hanno viaggiato in aereo nella stessa fila o nelle due file antecedenti o successive. (Fonte: Ansa)