Coronavirus, vaccini altre malattie uno scudo? L’esperto: “Forse per questo non si ammalano i bambini”

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Settembre 2020 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA
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Coronavirus, vaccini altre malattie uno scudo? L’esperto: “Forse per questo i bambini non si ammalano” (foto Ansa)

Coronavirus, uno scudo potrebbe arrivare dai vaccini contro altre malattie. Per questo i bambini sono meno colpiti?

Coronavirus, i vaccini contro altre malattie e patogeni potrebbe allenarci a raggiungere un’immunità. 

 Vaccinarsi contro un agente infettivo specifico consente di essere più reattivi anche contro altri virus e batteri. Si tratta del cosiddetto concetto di “protezione agnostica” e di innalzamento della soglia dell’immunità innata. 

Ora questo concetto potrebbe rivelarsi utile anche contro il coronavirus.

Ad affermarlo sul New England Journal of Medicine è Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Irccs Humanitas di Milano.

Nel suo articolo, Mantovani spiega che il vaccino “allena l’immunità innata. Ad esempio il vaccino contro il morbillo, che protegge non solo contro il virus specifico, ma anche più in generale contro le infezioni respiratorie”.

Covid, è questa la ragione per cui i bambini sono meno colpiti? 

“Questo meccanismo di allenamento potrebbe contribuire a spiegare il fatto che i bambini siano meno colpiti da Covid-19 dal momento che la maggior parte di loro è sottoposta a diverse vaccinazioni nei primi anni di vita”.

Sperimentazioni in corso utilizzano, ad esempio, prosegue l’esperto, “il vaccino contro BCG (Tubercolosi) per alzare la soglia di allenamento del sistema immunitario”.

Evidenze epidemiologiche, come quelle descritte in un lavoro uscito in parallelo su Proceedings National Academy of Science USA suggeriscono che questo vaccino possa aumentare la resistenza a Covid, ma ciò andrà provato in studi prospettici controllati”.

Il vaccino antinfluenzale

Quanto al vaccino antinfluenzale, chiarisce, “è ancora dubbio che sia associato a un effetto analogo, ma ciò non toglie che sia fortemente indicato”.

“Certamente innalzare il livello delle nostre difese di prima linea costituisce una strada promettente da esplorare e approfondire”.

L’immunità innata, la prima linea di difesa del nostro organismo, ha infatti un ruolo chiave nella resistenza ai patogeni.

Risolve il 90% dei problemi causati dal contatto con batteri e virus e si accompagna all’immunità adattiva, la nostra linea di difesa più specifica, che può essere stimolata e dunque potenziata con i vaccini.

Oggi tuttavia, si parte da una prospettiva nuova: sempre più dati ci dicono che anche il sistema immunitario innato può essere allenato.

Una scoperta ancora più importante in epoca di convivenza con SARS-CoV-2.

Mantovani descrive tale fenomeno insieme al collega Mihai Netea (Olanda), sottolineando come “vaccinarsi può aumentare il tono di base dell’immunità innata, come in un allenamento, e innescare la resistenza antimicrobica definita ‘agnostica’”.

“Tale addestramento è direttamente collegato alla resistenza alle malattie infettive, come probabilmente accade anche per Covid-19”.

Per allenare il sistema immunitario, conclude, “al momento esistono due strade”.

Una prevede di “sottoporsi alle vaccinazioni raccomandate, compresa quella antinfluenzale, e condurre uno stile di vita sano”.

La sintesi dello stile di vita sano è “sintetizzato nella formula 0-5-30, ovvero ogni giorno zero sigarette, 5 porzioni di frutta e verdura fresche, 30 minuti di esercizio fisico moderato”.

“L’obesità invece disorienta il sistema immunitario ed è fattore di rischio, anche per Covid” (fonte: Ansa).