Covid, trovato il trucco per bloccare l’ingresso del virus nelle cellule: la speranza è un aptamero

di Daniela Lauria
Pubblicato il 6 Dicembre 2021 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Covid, trovato il trucco per bloccare l'ingresso del virus nelle cellule: la speranza è un aptamero

Nell’immagine la più stabile tra le interazioni possibili tra ACE2 (in verde) e l’aptamero

Mascherare una parte del recettore Ace2 con un aptamero per bloccare l’ingresso del coronavirus nelle cellule umane. E’ l’ipotesi allo studio di tre scienziati italiani che potrebbe portarci a una nuova e definitiva cura contro il Covid.

Lo studio congiunto tra Istituto Italiano di Tecnologia, Scuola Superiore San’Anna e Università degli Studi di Milano è stato pubblicato sulla rivista Pharmacological Research. 

L’intuizione si deve a tre italiani: Paolo Ciana, docente di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano, Vincenzo Lionetti, docente di Anestesiologia alla Scuola Superiore Sant’Anna e Angelo Reggiani, ricercatore senior and principal investigator in Farmacologia all’Istituto Italiano di Tecnologia.

Covid, un nuovo farmaco a base di aptamero

I ricercatori hanno ipotizzato che mascherando il recettore Ace2, che il coronavirus utilizza per entrare nelle nostre cellule, si possa fermare la rapida diffusione dell’infezione.

Per farlo si sono serviti di un aptamero di Dna, ossia un breve filamento oligonucleotidico, in grado di legarsi specificatamente a quella parte del recettore Ace2 che funge da chiave di ingresso. Così facendo la proteina Spike non avrebbe più accesso alla cellula. Non potendola infettare, il virus muore.

Al Corriere della Sera, Angelo Reggiani spiega che di aptameri anti Covid ne sono stati individuati ben due e sono stati brevettati. Lo hanno fatto “proprio per poter dare in licenza il brevetto in esclusiva a un’azienda interessata a produrre il farmaco, una volta che saranno conclusi i trial clinici sull’uomo”.

Cosa sono gli aptameri

Ma cosa sono esattamente gli aptameri? A spiegarlo è sempre Angelo Reggiani al Corriere: “Sono frammenti di Dna a singolo filamento che si comportano come farmaci, ma hanno un compito specifico e svolgono solo quello”.

“Per capirsi – precisa – è come se mettessero una mascherina sulla porta di accesso del virus (K353), che si trova sulla proteina ACE2. Gli aptameri non entrano nel nucleo delle cellule e non sono in grado di interagire con il nostro Dna”.

Covid, quanto manca al nuovo farmaco

Servono due passaggi, spiega ancora Reggiani: “Il primo consiste nel trovare una formulazione che consenta al farmaco di arrivare là dove serve che agisca. Gli aptameri, una volta introdotti nel sangue, sono molto instabili: dunque è necessario evitare che si degradino. Il secondo punto è dimostrare che questa eventuale terapia non sia tossica per l’uomo”. 

Il vantaggio è che l’aptamero potrebbe funzionare con qualsiasi variante del virus.