Covid, un doppio salto di specie animali-uomo: studio smentisce la fuga dal laboratorio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Settembre 2021 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA
Covid, un doppio salto di specie animali-uomo: studio smentisce la fuga dal laboratorio

Covid, un doppio salto di specie animali-uomo: studio smentisce la fuga dal laboratorio FOTO ANSA

Il salto di specie del virus Covid dagli animali all’uomo potrebbe essere avvenuto in due occasioni indipendenti: è l’ipotesi del gruppo di ricerca coordinato dall’università della California. Se confermato lo studio renderebbe sempre meno probabile l’ipotesi che il virus sia sfuggito da un laboratorio a Wuhan.

Il nuovo lavoro che cerca di dare una risposta alle origini del virus pandemico nasce dalla rianalisi di 1.716 genomi del virus pubblicati sull’archivio online Gisaid. Raccolti tra fine 2019 e il 28 febbraio 2020. Negli archivi è possibile osservare la presenza, sin dalle prime settimane dalla scoperta del virus, di due distinte varianti, note come A e B. Che hanno una serie di nette differenze genetiche.

Il Covid e il doppio salto di specie

E’ cruciale capire se le due liee virali siano una l’evoluzione dell’altra, ossia se da A si siano prodotte delle mutazioni che hanno dato origine alla linea B. In questo caso il virus avrebbe avuto un’origine unica. Oppure se le due linee abbiano avuto origini separate, frutto quindi di due distinti salti di specie. Il nuovo studio suggerirebbe la seconda ipotesi.

Una scoperta che potrebbe essere, come ha commentato il virologo Robert Garry, dell’università Tulane di New Orleans, “una pugnalata nel cuore” alle ipotesi secondo cui il virus possa essere in realtà sfuggito da qualche laboratorio di ricerca.

I genomi del Covid

Il nodo della vicenda ruota intorno a una serie di genomi finora considerati intermedi tra le linee A e B. Ma secondo i ricercatori americani, tali sequenziamenti sarebbero affetti da una serie di errori, definiti non insoliti. Errori dovuti ai software che tentano a volte di colmare alcune lacune dei codici genetici analizzati. Errori di lettura e/o trascrizione che possono avvenire in ogni circostanza e, sottolineano i ricercatori, ancor di più a inizio pandemia. Ovvero quando ancora non erano stati definiti protocolli precisi e si cercava di ottenere il maggior numero di dati possibili in poco tempo.

Uno dei prossimi passi, spiegano i ricercatori, sarà quello di mettere a punto una serie di simulazioni al computer per testare in che modo uno spillover multiplo potrebbe combaciare con la diversità dei genomi di Sars-Cov-2 identificati finora.