CTE, Usa a parenti soldati caduti: donateci i loro cervelli
Pubblicato il 1 Giugno 2016 - 05:30 OLTRE 6 MESI FA
WASHINGTON – Con l’obbiettivo di studiare possibili connessioni tra trauma cranico e problemi cerebrali alcuni scienziati dello stato di Washington stanno chiedendo alle famiglie dei militari caduti di donare il cervello dei propri cari.
La “Pacific Northwest Brain Donor Network”, un progetto dell’University of Washington, cercherà nei militari che hanno subito dei traumi lo sviluppo di demenza, Alzheimer o encefalopatia traumatica cronica (CTE).
“Vogliamo studiare in modo molto approfondito questi cervelli. Sono così rari, così preziosi e possono darci delle importanti informazioni” ha detto il dottor Dirk Keene al Times.
I ricercatori cercheranno una possibile connessione tra militari e CTE, un morbo cerebrale che affligge i calciatori e che può essere diagnosticato solo dopo il decesso.
In circa tre mesi il programma ha ricevuto tre cervelli di membri militari deceduti in servizio e uno di un civile, Cody Duran, morto per cause sconosciute a Lakewood.
“Cody avrebbe voluto così, era una persona buona. Donando i suoi occhi, la sua vista continuerà a vivere. Donando il suo cervello alla scienza, continuerà l’apprendimento” ha detto la madre del ragazzo al Times.
La CTE o encefalopatia traumatica cronica, nota anche come sindrome da demenza pugilistica, è una sindrome che è stata descritta per la prima volta nella boxe ma che colpisce, seppure più lievemente, anche atleti di altri sport di contatto, come football americano, hockey su ghiaccio, rugby, arti marziali,
La condizione patologica è causata dall’accumularsi nel tempo di concussioni cerebrali. Si tratta di una taupatia: gli urti alla testa interferiscono con il metabolismo della cellula nervosa.