Cure Heart, 30 milioni di sterline per sviluppare una cura per le malattie ereditarie del cuore

Uno dei responsabili del progetto: ''E' un'opportunità unica per alleviare le famiglie dalla preoccupazione costante di morte improvvisa, insufficienza cardiaca e la potenziale necessità di un trapianto di cuore''.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 31 Luglio 2022 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA
Cure Heart, 30 milioni di sterline per sviluppare una cura per le malattie ereditarie del cuore

Cure Heart, 30 milioni di sterline per sviluppare una cura per le malattie ereditarie del cuore (foto Ansa)

Ogni anno, nel mondo, milioni di persone rischiano la morte improvvisa a causa di malattie cardiache genetiche ma nel giro di pochi anni potrebbe arrivare una cura rivoluzionaria. 

Secondo quanto riportato da Independent, i ricercatori del progetto Cure Heart hanno ricevuto 30 milioni di sterline (circa 35 milioni di euro) per sviluppare una cura per le malattie ereditarie del cuore che fanno rischiare la vita a giovani “nel pieno della loro esistenza”.

“Un’opportunità unica”

Hugh Watkins, uno dei responsabili del progetto, ha affermato che la ricerca è “un’opportunità unica per alleviare le famiglie dalla preoccupazione costante di morte improvvisa, insufficienza cardiaca e la potenziale necessità di un trapianto di cuore”.
Sir Nilesh Samani, direttore medico della British Heart Foundation (BHF), ha spiegato: “E’
un momento decisivo per la medicina cardiovascolare, potrebbe inaugurare una nuova era nella medicina di precisione in cardiologia”.
 
Utilizzando i finanziamenti BHF, i ricercatori mirano a sviluppare le prime cure in assoluto per le malattie ereditarie del muscolo cardiaco riscrivendo il DNA con l’obiettivo di modificare o silenziare i geni difettosi.
Il team, composto da scienziati del Regno Unito, degli Stati Uniti e di Singapore, ha finora avuto successo nella sperimentazione sugli animali con cardiomiopatie e sulle cellule umane.
L’obiettivo è che le terapie interrompano la progressione o potenzialmente curino chi convive con cardiomiopatie genetiche.
La cura potrebbe anche essere utilizzata per prevenire lo sviluppo della malattia nei familiari portatori di un gene difettoso.
 

Un paziente: “Questa cura potrebbe cambiarmi la vita”

 
Un paziente con problemi cardiaci ha affermato che la cura “cambierà la vita”.
A Max Jarmey, 27 anni, quando era adolescente è stata diagnosticata una cardiomiopatia aritmogena, pochi anni dopo la morte improvvisa del padre Chris.
Dopo la diagnosi è stato costretto a rinunciare allo sport che praticava con grande dedizione e piacere.
Attualmente vive con un defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD), un dispositivo che fa battere il suo cuore al ritmo normale, proteggendolo dall’arresto cardiaco.
Jarmey ha spiegato: “Quando penso al mio futuro, ad avere figli e al loro futuro, Cure Heart potrebbe rendere più facile la decisione. I miei figli potrebbero non dover mai soffrire come me per questa malattia. Questo cambia completamente la vita”.
 
Hugh Watkins, del Radcliffe Department of Medicine all’University of Oxford e ricercatore capo di Cure Heart ha affermato: “Dopo 30 anni di ricerca, abbiamo scoperto molti dei geni e specifici difetti genetici responsabili di diverse cardiomiopatie e come funzionano. Nei prossimi cinque anni avremo una terapia genica pronta per dare il via ai test negli studi clinici”.