Disfunzione erettile, l’aspirina aiuta a risolvere il problema… forse

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2018 - 06:20 OLTRE 6 MESI FA
(foto d'archivio)

(foto d’archivio)

ROMA – I problemi di disfunzione erettile potrebbero essere risolti assumendo una semplice aspirina: sono i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Medipol di Istanbul.
Come rilevato dagli scienziati turchi, una compressa da 100 mg al giorno, per sei settimane, ha ridotto significativamente i problemi di circolazione maschili.
Hanno partecipato allo studio 184 uomini, età media 48 anni, e il 70% dei non riusciva a raggiungere l’erezione; 120 uomini hanno assunto aspirina e 64 un placebo.

Durante il periodo di test, ai partecipanti venivano poste regolarmente due domande: “sei riuscito a inserire il pene nella vagina della tua partner?” e “la tua erezione è durata abbastanza a lungo da avere un rapporto sessuale ottimale?”.
Il 50% del gruppo placebo ha risposto “sì” alla prima domanda, così come il 51,3% del gruppo di aspirina; meno di un terzo di ciascun gruppo, rispettivamente 31,6% e 31,2%, ha risposto “sì” alla seconda domanda.
Ma alla fine dello studio di sei settimane l’88,3% degli uomini che ha assunto aspirina ha risposto “sì” alla prima domanda e il 78,3% ha risposto “sì” alla seconda.

Inoltre, il gruppo che aveva assunto l’aspirina ha riportato un punteggio più alto nella funzione erettile: da 14,3 punti su 30 (meno del 50%) a 21,3 punti su 30 (più del 75%) sulla scala dell’Indice della Funzione Erettile, una valutazione universalmente accettata per questo tipo di disfunzione.
Statistiche che non sono lontane dal tasso di successo del Viagra, compreso tra il 48% e l’81%.
Zeki Bayraktar, autore principale dello studio ha spiegato che alcuni uomini hanno un volume piastrinico più grande di altri e queste piastrine producono più tromboxano, noto per essere il “più potente” agente bloccante della circolazione.
Alcuni urologi tuttavia sostengono che i risultati dello studio vanno presi con cautela poiché non erano coinvolti uomini con patologie che comportano un alto rischio di disfunzione erettile, come diabete, ipertensione e coronaropatie.