Dopo due anni di Covid e 150 mila morti è iniziata la caccia ai responsabili della gestione: molti i buchi neri

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 27 Febbraio 2022 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA
Dopo due anni di Covid e 150 mila morti è iniziata la caccia ai responsabili della gestione: molti i buchi neri

Dopo due anni di Covid e 150 mila morti è iniziata la caccia ai responsabili della gestione: molti i buchi neri

Due anni di Covid , la storia di un incubo che va spegnendosi.  Molto gradualmente. Scendono i contagi, sale l’ottimismo.

Cinque regioni tornano a colorarsi di bianco, passano cioè nella fascia di minor rischio. La circolazione virale è “più contenuta”, come riconosce Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss. E gli effetti (positivi)  sugli ospedali cominciano a vedersi.

Il 31 marzo poi finirà lo stato di emergenza e andrà in soffitta il sistema dei colori. Allora tutto bene? Calma. Adesso viene il bello. C’è aria di “processi”, aria  di caccia a chi ha gestito (male) l’emergenza. Tira un’ariaccia che non promette nulla di buono. Alcuni gruppi , come la severa Fondazione Hume del sociologo e accademico Luca Ricolfi , stanno già inchiodando politici e tecnici.

È L’ORA DELLA VERITÀ. CHI HA CIURLATO NEL MANICO COL COVID?

In questi due anni abbiamo visto di tutto: numeri pazzi, mascherine buone a nulla (e capaci di tutto), banchi a rotelle, tamponi estrosi, riaperture a capocchia, decreti a pioggia. E tele-virologi (ovunque) saltare, come cavallette migratorie, da un canale all’altro con una tale smania di visibilità che ci ha lasciato un sospetto.

Se questi signori vanno ad un matrimonio vorrebbero essere la sposa, se vanno ad un funerale vorrebbero essere il morto. O no?

MA ANCHE TANTE STORIE DI EROI DEL COVID

Certo, in questo biennio di dolore e speranze, di bugie sul virus e reticenze sul siero,  si sono infilate storie di eroi silenti e coraggiosi. Storie di medici e infermieri che si sono esposti fino al sacrificio della propria vita. Uomini e donne passati dagli applausi  all’oblio con una sinistra disinvoltura che è arrivata addirittura fino al Senato. Ed ora i medici rimasti sul campo si fanno sentire. Scioperi in vista

TRE DOMANDE SCOMODE MA NECESSARIE

Tanto per capire. Tante le domande poste nel corso dell’emergenza, poche e nebulose le risposte. Ora è tempo di chiarire e di identificare i responsabili dei buchi neri riscontrati. Ed allora ecco alcune di queste domande.
1) Quando è spuntato il “paziente zero” a Codogno ci hanno detto: “Tranquilli,  l’Italia è prontissima“. Balle. Il piano antipandemico del 2006 era solo sulla carta.E non era stato nemmeno aggiornato. Perché?
2) Fino a dicembre 2021 è stata negata la trasmissione del Covid da parte dei vaccinati . Poi, oplà, ci hanno detto – erroneamente – che comunque era una trasmissione “trascurabile” rispetto a quella dei non vaccinati. Balle. Chi ne risponde?
3) Le scuole per oltre un anno sono state dimenticate. È mancato un sistema di sorveglianza epidemiologica. È mancata l’allerta precoce. Altroché state tranquilli. Fuori i responsabili. Perché ci sono. Caspita se ci sono. Come trovarli? Basta riavvolgere il nastro.