Elena Trepiccione. Prima operazione no tumore. Seconda blocco intestino. Poi…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2014 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Elena Trepiccione. Prima operazione no tumore. Seconda blocco intestino. Poi...

Elena Trepiccione. Prima operazione no tumore. Seconda blocco intestino. Poi…

CASERTA – Alla prima operazione il tumore non c’era. Alla seconda operazione, l’intervento chirurgico ha causato un’occlusione dell’intestino. E alla terza operazione Elena Trepiccione non c’è l’ha fatta ed è morta. Ora 6 medici di Caserta sono accusati di omicidio colposo. Avrebbero operato la donna tre volt in 12 giorni per una diagnosi sbagliata. Secondo i medici la Trepiccione aveva un tumore all’utero, poi rivelatosi solo una fibromatosi uterina.

Antonio Salvati su La Stampa scrive:

“I sei medici, che si sono alternati al tavolo operatorio nel corso delle prime due operazioni, compariranno davanti al giudice per le udienze preliminari di Santa Maria Capua Vetere il prossimo 7 ottobre e dovranno difendersi dall’accusa di omicidio colposo. Una vicenda che inizia il 27 aprile di due anni fa quando la donna si sottopone, alla clinica «Minerva-Santa Maria della Salute» di Santa Maria Capua Vetere nel Casertano, all’intervento per l’asportazione di quello che era stato diagnosticato come un tumore. L’intervento sembra essere andato bene, anche se la donna nei giorni successivi comincia ad accusare dei dolori all’addome”.

Ma dopo il primo intervento, in cui si scopre che il tumore non c’era, ma l’intervento eseguito non correttamente le causa un’occlusione intestinale:

“I periti sottolineano il ritardo con il quale si intervenne per effettuare la correzione chirurgica «conseguente ad una condotta colposa». «In buona sostanza – dicono gli esperti – i sanitari che gestirono la paziente tra il 2 e il 3 maggio 2012 non agirono con solerzia»”.

E anche l’ultimo intervento, quello per l’occlusione dell’intestino, viene preso con leggerezza secondo l’accusa:

“Anche questa fase viene apertamente criticata dagli esperti chiamati in causa, che parlano di una gestione «non corretta e adeguata alla complessità dello specifico quadro clinico», visto che «i sanitari non misero in atto un’attenta valutazione strumentale mirata all’effettiva riuscita dell’intervento». Dopo altri giorni di sofferenza, i familiari di Elena, contro il parere dei medici, decidono di trasferirla in un’altra clinica privata. È il 9 maggio. Elena, la sera stessa, viene sottoposta ad un altro intervento d’urgenza, visto che i punti di sutura applicati a 50 centimetri di intestino si erano «aperti», con tutte le conseguenze del caso. Dopo l’ultima operazione, Elena Trepiccione non si è più ripresa. È morta il 13 giugno 2012, tre mesi prima di compiere settant’anni”,