Eterologa: prima fecondazione “pubblica” in Italia al Careggi di Firenze

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Ottobre 2014 - 13:50 OLTRE 6 MESI FA
Eterologa: prima fecondazione "pubblica" in Italia al Careggi di Firenze

Eterologa: prima fecondazione “pubblica” in Italia al Careggi di Firenze

FIRENZE – Primo intervento di fecondazione eterologa in Italia all’ospedale Careggi di Firenze. Il trattamento, il primo in una struttura pubblica, è stato effettuato con gameti maschili acquisiti in una banca del seme europea. Dalla prossima settimana comincerà al Careggi anche l’attività di donazione di sperma e ovuli. “In parallelo – ha assicurato la direttrice sanitaria Maria Teresa Mechi – resta la possibilità di ricorrere alle banche del seme per poter assicurare sempre una risposta adeguata alla domanda”. Non è previsto alcun rimborso per i donatori.

 La Toscana è stata la prima Regione a muoversi dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40. A beneficiare del primo trattamento è una giovane coppia del Lazio che ha pagato il ticket di 100 euro.

Nei prossimi giorni, ha spiegato ancora la direttrice sanitaria, verrà eseguito un nuovo trattamento su una seconda coppia con gameti di un diverso donatore. Il donatore per l’intervento effettuato stamani, ha spiegato l’ospedale, ha caratteristiche fenotipiche compatibili con quelle della coppia che, dall’inizio delle attività nell’ospedale fiorentino, ha già completato il percorso clinico per sottoporsi al trattamento.

Si tratta comunque, ha assicurato Mechi, di “un trattamento che dura pochissimo e non cruento, praticato in day hospital”.

Il seme utilizzato è stato acquisito, in quantità limitata e comunque necessaria a garantire al massimo 3-4 trattamenti, da un istituto europeo, una banca del seme, accreditato ed autorizzato. In questa fase sono state corrisposte le sole spese di trasporto.

“Qui a Careggi – ha spiegato la direttrice – era già presente un centro dedicato per la fecondazione omologa. I nostri professionisti compongono un team multidisciplinare e hanno collaborato alla costituzione delle linee guida a livello nazionale. È stato possibile avviare questo percorso proprio perché avevamo qui competenze adeguate. Negli ultimi mesi si è andato a definire il quadro, rispetto a questioni come il consenso informato e gli aspetti giuridici”.