Roccella: “Se la Consulta dirà sì alla fecondazione eterologa, nuova legge”

Pubblicato il 18 Maggio 2012 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 18 MAG – Se la Corte Costituzionale ''dirà sì alla fecondazione eterologa, servira' una nuova legge del Parlamento''. Lo afferma Eugenia Roccella (Pdl) in una lettera indirizzata ai parlamentari italiani.

Alla vigilia della decisione della Corte Costituzionale sulla legge 40/2004 in merito alla fecondazione eterologa, Roccella ha inviato a tutti i parlamentari italiani una lettera in cui sottolinea come, nel caso in cui la Consulta abolisse il divieto di tale pratica, ''si creerebbe un vuoto normativo su questioni di fondamentale importanza, che renderebbe inevitabile un intervento legislativo del Parlamento''.

Secondo Roccella, si porrebbero infatti vari problemi che il legislatore dovrebbe, in questo caso, affrontare: ''la conoscenza delle modalita' con cui il soggetto e' stato concepito; anonimato o meno del donatore; rete parentale biologica; modalita' di cessione dei gameti; organizzazione delle biobanche; inserimento dell'eterologa all'interno del Sistema Sanitario Nazionale pubblico''. Su questi punti, osserva, ''sarebbe impossibile intervenire solamente attraverso decreti del Ministero della Salute, eventuali linee-guida, o anche accordi Stato-Regioni, in quanto sarebbe necessaria una norma di rango superiore in grado anche di armonizzare questa legge con la normativa vigente''.

''Sarebbe inoltre fondamentale – rileva – che il dibattito su un tema tanto delicato e decisivo come questo avvenisse alla luce del sole, all'interno del Parlamento italiano, in una discussione pubblica, il piu' possibile ampia e partecipata''. Nel caso in cui la legge 40/2004 venisse modificata dal pronunciamento della Consulta, Roccella preannuncia di essere comunque pronta a presentare una proposta di legge per regolare complessivamente la nuova situazione.