Farmaci testati solo sui maschi: alle donne gli effetti collaterali

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Luglio 2018 - 11:13 OLTRE 6 MESI FA
Farmaci, testati solo sui maschi: alle donne gli effetti collaterali

Farmaci, testati solo sui maschi: alle donne gli effetti collaterali

ROMA – La maggior parte dei farmaci sono testati solo sugli uomini. Ecco perché a subirne spesso gli effetti collaterali sono le donne. E’ colpa del cosiddetto “pregiudizio di genere“: partendo dall’assunto che uomini e donne sono uguali, fatta eccezione per la sfera sessuale, la maggior parte degli studi sperimentali, che precedono la messa in commercio dei farmaci, si basa su campioni esclusivamente maschili. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]

Basta leggere un qualsiasi bugiardino per rendersi conto che non si fa alcun cenno a differenze tra i due sessi. Eppure numerosi studi dimostrano la diversa efficacia delle dosi tra uomo e donna, così come diversi sintomi della stessa malattia. La ragione è innanzitutto culturale: negli anni Settanta e Ottanta le donne non erano ancora abbastanza emancipate per poter prendere parte ai test. E pure le linee guida che i vari governi hanno introdotto per regolamentare la sperimentazione clinica andavano in tal senso. In quelle linee guida è ad esempio raccomandato di evitare che le donne in età fertile possano prendere parte alle ricerche. Motivo? Oltre a un sano principio di salvaguardia della fertilità c’è una ragione pratica: il corpo dell’uomo e più omogeneo e meno soggetto a sfasamenti ormonali che rischierebbero di inficiare i dati. Ecco perché esaminare gli effetti solo sugli uomini è più semplice, oltre economicamente vantaggioso.

Ma la realtà è che quei risultati restituiscono una visione solo parziale in termini di sicurezza ed efficacia delle terapie, perché basati solo su metà della popolazione. Si prenda ad esempio il sistema cardiovascolare: uomini e donne sembrano soffrire di infarti completamente diversi. Gli uomini di solito lamentano violenti dolori al petto, come avessero un elefante seduto sopra al torace. Anche le donne soffrono di dolori al petto, ma a differenza degli uomini lamentano solo di non riuscire a respirare bene, di sentirsi più stanche del solito.

Come si spiegano tali differenze? Se guardiamo l’anatomia, i vasi sanguigni che circondano il cuore delle donne sono più piccoli, ed è differente anche il modo in cui questi manifestano la malattia nelle donne e negli uomini. Lo stesso fraintendimento vale per i farmaci: nelle donne gli antiaritmici possono influenzare il funzionamento della tiroide, così come l’uso di anticoagulanti e antiaggreganti invece le espone di più al rischio di sanguinamenti e ad emorragie cerebrali mentre le statine, impiegate per abbassare i livelli di colesterolo, si rilevano più efficaci nell’uomo. Servono quindi dosaggi mirati. Anche perché le donne, avendo un minore peso corporeo e una maggiore massa grassa, rispondono in maniera diversa al farmaco.