Fratelli siamesi uniti alla testa: separati. La mamma racconta il travaglio di 27 ore di operazione

di Mario Tafuri
Pubblicato il 16 Ottobre 2016 - 07:53| Aggiornato il 19 Ottobre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Fratelli siamesi uniti alla testa separati. La mamma racconta il travaglio di 16 ore di operazione

Fratelli siamesi uniti alla testa separati. La mamma racconta il travaglio di 16 ore di operazione. Nella foto, Christian, Nicole McDonald e il loro primogenito, Aza, salutano Jadon e Anias prima ell’intervento

Fratelli siamesi uniti per la testa sono stati separati con successo in un delicato intervento chirurgico durato 27 ore allo Ospedale del Bronx, a New York. La operazione è stata portata a termine dal dott. James Goodrich, che è alla sua settima esperienza, impiegando modelli in 3 D. L’ intervento più recente è di alcuni mesi fa, su due bambini siriani.

Restano molte incognite sul futuro dei due gemelli. La madre, Nicole McDonald, ha detto preoccupata: “La nostra famiglia è sul confine dell’ignoto. I prossimi mesi saranno decisivi per la convalescenza, non saremo certi dell’esito della operazione per molte settimane”. I due gemelli resteranno intubati per una settimana.

I due gemelli, due maschietti, si chiamano Jadon and Anias McDonald. Sono vissuti 13 mesi dopo la nascita attaccati e interamente connessi attraverso la sommità del cranio. I bambini avevano in comune una vena e parte di tessuto cerebrale, condizione che si verifica in un caso su 10 milioni di nati vivi. L’80 per cento dei gemelli siamesi di questo tipo muoiono se non vengono divisi entro i 2 anni di vita. Sul Daily Mail c’è il disegno del chirurgo in vista della operazione.

La famiglia McDonald è originaria di Chicago ma si è trasferita nel Bronx per essere vicini all’ospedale. I genitori hanno spiegato di avere deciso loperazione per dare ai figli la chance di crescere separati. Hanno già un figlio maschio, Aza.

Anias è il gemello dominante, con la parte maggiore della vena, però ha patito più di Jadon problemi medici come la respirazione e difficoltà cardiache.

Leggete le parole scritte a caldo da mamma McDonald su Facebook. Sul suo profilo Facebook, Nicole ha caricato in diretta le fasi salienti dell’intervento e una serie di foto, alcune davvero impressionanti. In alcuni punti vi verrà da piangere, in altri momenti vi verranno i bridivi: è una esperienza umana unica, in presa diretta:

“Il dottor Goodrich e la sua équipe sono appena andati via. Lui era entrato lasciandosi cadere su una poltrona vicino alla porta. Dopo 16 ore filate di intervento chirurgico aveva conservato il suo senso dell’umorismo. “Bene, ce l’abbiamo fatta”, ha detto. Ma non ne siamo ancora fuori. Ecco le parole del chirurgo: “I bambini erano collegati proprio là in cima”. È stato il caso più difficile che abbia affrontato. La quantità di vene interessate era molto più complessa di quanto potessero rendere tutti i sistemi high tech di proiezione. C’è stato un momento in cui il dott. Goodrich ha discusso col suo team se non fosse il caso di sospendere, perché era troppo rischioso ma poi si è presentata una apertura e ci hanno provato e si è rivelata la scelta giusta.

I bambini condividevano una porzione di tessuto cerebrale di 5 centimetri per 7 e non c’era nessun punto visibile in cui si potesse tagliare. Alla fine il dottor Goodrich ha dovuto rischiare e affidarsi al suo istinto. La pressione sanguigna e il battito cardiaco di Anias scendevano a ogni incisione della dura madre (o pachimeninge: è la parte più esterna e più spessa – da cui il nome – delle tre meningi, le membrane che avvolgono l’encefalo e il midollo spinale) che copre il cervello. C’era un clima di soddisfazione mista a incertezza. Anias ha sofferto di più durante l’intervento. Ora la sua convalescenza è nelle mani di Dio. Ci sono rischi di edema cerebrale e di infarti. (…) Dio ti prego ridammi il mio bambino. (…) È abbastanza surreale sedere qui e scrivere queste righe. Dovrei essere così felice…Due bambini separati. E invece mi tormento per l’incertezza del futuro. Non ho pianto fino a quando il chirurgo non ha lasciato la stanza. Sono stata a mala pena capace di spiaccicare “Grazie”, a causa del peso che grava sul mio stomaco”.

I due genitori hanno deciso di procedere con l’operazione anche se consapevoli che uno dei due bambini potrebbe ritrovarsi in condizioni minorate dal punto di vista fisico o mentale. Dopo l’ intervento, Nicole McDonald ha detto che Anias “era molto sbattuto”. I medici le hanno detto che il piccolo, almeno all’inizio, potrebbe non essere in grado di muovere un lato o anche entrambi i lati del suo corpo. Jadon, invece, si è comportato “come una rock star” secondo la madre che ha aggiuntto: “Non ha quasi battuto ciglio durante l’intera operazione” durata 16 ore.