Fumo, studio Usa: le sigarette di oggi fanno più male. Ne basta una per danneggiare il Dna

Pubblicato il 9 Dicembre 2010 - 20:14 OLTRE 6 MESI FA

Anche la più  piccola esposizione al fumo di una sigaretta può daneggiare il dna di una persona, perché le sigarette di nuova generazione sono state concepite per rendere un fumatore immediatamente dipendente dalla nicotina.

Questa la conclusione di uno studio condotto dal Surgeon General degli Stati Uniti. Secondo la ricerca, le sigarette oggi fanno più male di quelle prodotte anni fa, perche’ sono state ‘progettate’ per rilasciare nicotina nel corpo umano in misura maggiore rispetto alle sigarette di una volta. In questo modo – precisa lo studio – si accelera il processo di dipendenza.

Ogni esposizione al fumo da tabacco può provocare danni al Dna in termini tali da condurre al cancro. ”Il fumo del tabacco danneggia quasi ogni organo del corpo umano” ha affermato il Surgeon General americano, Regina Benjamin. Lo studio riporta che negli Stati Uniti sono circa 40 milioni i fumatori, e circa 4.100 i mimorenni che ogni giorno fumano la loro prima sigaretta.

L’85% dei tumori ai polmoni sono causati dal fumo, e il tabacco uccide in media negli Stati Uniti 443mila persone all’anno. I fumatori, inoltre – sottolinea lo studio -‘costano’ allo Stato americano 193 miliardi di dollari all’anno in termini di cure e assistenza sanitaria.