Il dottor Galli smentito dall’ospedale Sacco sui reparti “invasi” da varianti: “Siamo in linea con la media nazionale”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2021 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Il dottor Galli smentito dall'ospedale Sacco sui reparti "invasi" da varianti: "Siamo in linea con la media nazionale"

Il dottor Galli smentito dall’ospedale Sacco sui reparti “invasi” da varianti: “Siamo in linea con la media nazionale” (Foto Ansa)

L’infettivologo Massimo Galli smentito dall’ospedale Sacco di Milano, di cui è il direttore del proprio reparto di Malattie infettive, sul “pieno di varianti del coronavirus nei reparti Covid” del nosocomio. 

Le affermazioni di Galli, spiega in una nota l’ASST Fatebenefratelli Sacco, “al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all’interno del Presidio”.

Così il Sacco commenta “alcune notizie apparse sulla stampa riguardanti ‘reparti pieni di varianti’ riferite al reparto di degenza di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco”.

Galli smentito dall’ospedale Sacco: le precisazioni

Era stato Massimo Galli a dire che “dei 20 letti che seguo direttamente almeno uno su tre ormai è occupato da contagiati da una variante”. “Attualmente – precisa la nota dell’ospedale – le percentuali di varianti identificate (verificate secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità o su controlli a campione) sono in linea con la media nazionale ed inferiori alla media regionale”.

La nota aggiunge anche che finora “presso il Laboratorio di questa ASST è stata identificata esclusivamente la variante UK (cosiddetta “variante inglese”) e che, al momento, nessun sequenziamento ha evidenziato la variante brasiliana o sudafricana“.

In particolare, per quanto riguarda i 314 pazienti Covid positivi ricoverati presso l’Ospedale Sacco dal 31 dicembre al 4 febbraio, i dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante inglese su un totale di 50 casi che, in ragione delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento.

Il Laboratorio di Microbiologia Clinica, Virologia e diagnostica delle Bioemergenze prevede di utilizzare a breve un nuovo test diagnostico che permetterà di identificare in via preliminare l’eventuale positività ad una delle tre varianti. 

Galli al Corriere della Sera: “Ho il reparto invaso da nuove varianti”

“Io ho il reparto invaso da nuove varianti e questo a breve potrebbe portarci problemi seri – aveva dichiarato Massimo Galli in una intervista al Corriere della Sera – quello che posso dire è che dei 20 letti che seguo direttamente almeno uno su tre ormai è occupato da contagiati da una variante. Non ho ancora dati precisi, ma possiamo ipotizzare si tratti di quella inglese. Per ora non abbiamo evidenza di altri ceppi”.

Galli aveva rilevato che “la sensazione ormai è che queste siano le proporzioni che si vedono nel resto della città, ma anche in tutta Italia. In Lombardia siamo tra il 30 il 35% di incidenza della variante inglese”.

A preoccuparlo, ha detto al Corriere l’infettivologo, è “quello che è accaduto nel Regno Unito, dove tutto è partito intorno al 23 settembre scorso. Se ne sono accorti più o meno due mesi dopo e nel giro di poco ha sostituito l’altro ceppo, che era quello che girava da noi. Essendo altamente più diffusiva, ci metterà poco a diventare dominante, imprimendo un ritmo più veloce. Diciamo che se prima era un andamento moderatamente lento, potrebbe diventare molto più rock, con tutti i danni del caso”.