Giornata mondiale del diabete oggi 14 novembre: cosa dicono i nuovi studi sulla malattia

di Caterina Galloni
Pubblicato il 14 Novembre 2021 - 09:00 OLTRE 6 MESI FA
Giornata mondiale del diabete oggi 14 novembre: cosa dicono i nuovi studi sulla malattia

Giornata mondiale del diabete oggi 14 novembre: cosa dicono i nuovi studi sulla malattia FOTO ARCHIVIO ANSA

Oggi, giornata mondiale del diabete, un nuovo studio dice che il diabete di tipo 2, che aumenta il rischio di ictus mortale e infarto, può essere evitato o portare alla remissione della malattia. Secondo quanto riportato dal Sun, da nuova ricerca pubblicata sulla rivista medica The Lancet è emerso che perdere il 15% del peso corporeo può rallentare o addirittura curare la patologia.

Un esempio di calo: una persona che pesa circa 95 kg scende a 76 kg o se pesa 118 kg a 95 kg. I medici avvertono che ogni anno per la maggior parte dei pazienti affetti da diabete di tipo 2, l’obesità è il “driver della malattia”. I farmaci tengono sotto controllo gli zuccheri nel sangue ma perdere peso può proteggere il fegato, ridurre la pressione sanguigna, prevenire l’artrite e i problemi del sonno.

Priya Sumithran, che ha preso parte allo studio presso l’Università di Melbourne, ha dichiarato: “È dimostrato che la perdita del 15% del peso corporeo ha un impatto importante sul diabete di tipo 2 e, in alcuni pazienti, portare persino alla remissione”.Il grasso addominale, che si accumula intorno agli organi del corpo, è specificamente collegato al diabete di tipo 2, alle malattie cardiache e al cancro. In occasione della Giornata mondiale del diabete il Sun ha chiesto agli esperti alcuni modi per perdere il 15% del peso corporeo. 

Diabete e carenza di ferro

Non introdurre nella dieta abbastanza ferro può compromettere la tiroide, causando affaticamento e aumento di peso. Uno studio, in Turchia, ha rilevato che 21 donne curate per carenza di ferro hanno perso peso e hanno inoltre ridotto il girovita. La buona notizia: il cioccolato fondente è un’ottima fonte di ferro, così come i fagioli bianchi, gli spinaci, i broccoli, le verdure di colore verde scuro e le lenticchie. Cali di temperatura corporea Si può essere giù di morale per l’improvviso calo della temperatura, ma i brividi potrebbero essere d’aiuto ad allontanare il diabete di tipo 2.

Il tessuto adiposo bruno che si trova nella parte superiore del corpo risponde ai cali di temperatura corporea, afferma la nutrizionista Antonia Osborne. “Il tessuto adiposo bruno ha molti più mitocondri – la parte della cellula che genera energia – dunque è simile a una fornace che brucia le calorie. La ricerca mostra che la produzione di succinato, che si verifica quando si trema, agisce aumentando il potenziale di bruciare i grassi. A condizione di essere in sicurezza – chiedere al medico di base – trovate una temperatura che induca i brividi, esponetevi per uno o tre minuti e ripetete tre volte a settimana. L’importante è non adattarsi al freddo e non portarlo agli estremi”.

I carboidrati vanno mangiati freddi

Oltre la temperatura corporea è importante anche la temperatura del cibo. La personal trainer Emily Servante afferma che i carboidrati freddi hanno un indice glicemico o IG più basso. Gli alimenti ad alto indice glicemico includono pane bianco, pasta, riso e patate, mentre cereali integrali, frutta e verdura tendono ad avere un indice glicemico inferiore. Gli alimenti a basso indice glicemico sono d’aiuto a perdere peso perché offrono un senso di sazietà più a lungo e possono fermare il brusco aumento e calo dei livelli di zucchero nel sangue. Emily consiglia: “Un modo semplice per ridurre il carico glicemico dei carboidrati è mangiarli freddi”.

La dieta chetogenica

E’ una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi. Il suo principio base è quello di sottrarre all’organismo l’energia (ovvero le calorie) derivata dai carboidrati per favorire l’alternativo consumo di grassi La dieta è risultata benefica per i pre-diabetici e per le persone con diabete di tipo 2. Da uno studio è emerso che le persone con diabete di tipo 2 che hanno seguito la dieta Keto per un anno, hanno perso peso nell’arco dei 12 mesi. Potevano assumere meno farmaci.

Passeggiate dopo i pasti

Uno studio di Diabetes Care ha scoperto che tre brevi passeggiate dopo i pasti hanno ridotto la glicemia per 24 ore e  aiutato i volontari a perdere peso, riducendo al contempo il rischio di diabete.

Termogenesi e diabete

Alcuni studi hanno scoperto che praticare la NEAT – Non-Exercise Activity Thermogenesis – permette di bruciare centinaia di calorie al giorno, dieci volte di più rispetto allo stare fermi. La termogenesi da attività non associabile all’esercizio fisico  (Neat) è un modo più complicato per indicare quando una persona si muove o si agita. Che si tratti di gesticolare, cambiare costantemente postura, camminare, rassettare la casa e perfino studiare, può far bruciare da 100 a 800 calorie al giorno.

Diabete, introdurre fibre nella dieta   

Negli USA, uno studio del 2012 dell’University of Carolinal’Università della Carolina, ha rilevato che introdurre più fibre nella dieta è d’aiuto a perdere il  grasso addominale. I 1.114 adulti partecipanti hanno aumentato l’assunzione di fibre a 10 g al giorno. Per ogni 10 g di fibre, i livelli di grasso addominale sono diminuiti del 3,7%, senza altri cambiamenti nella dieta o nell’esercizio fisico.

L’aumento dell’assunzione di fibre per quattro mesi ha aiutato i volontari a perdere circa 2 kg. Fagioli e lenticchie sono ottimi cibi ricchi di fibre, in scatola ed economici, nonché broccoli, avocado, pere, mele e la maggior parte dei frutti di bosco.

Aceto di mele

Uno o due cucchiaini al giorno di aceto di mele migliorano la salute del cuore. Inoltre controllano i livelli di zucchero nel sangue e bruciano i grassi. Uno studio condotto da scienziati giapponesi ha scoperto che i partecipanti assumendo 1 cucchiaino al giorno per 12 settimane aveva perso circa 1 kg di peso e ridotto il grasso corporeo dello 0,7%. Un altro gruppo che assumeva due cucchiaini al giorno aveva perso circa 1,600 kg e ridotto il grasso corporeo dello 0,9%. Da altri studi è emerso che unire l’aceto con un pasto ricco di carboidrati può essere d’aiuto a ridurre la glicemia dopo aver mangiato.