Ilva, piombo nel sangue dei bimbi di Taranto. L’allarme dei pediatri

Pubblicato il 8 Aprile 2013 - 20:45| Aggiornato il 24 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – C’è piombo nel sangue dei bimbi di Taranto: la presenza del metallo è stata rinvenuta nel sangue di alcuni bambini che vivono nei pressi dell’area industriale di Statte. A commissionare le analisi sono stati il presidente del Fondo Antidiossina onlus, Fabio Matacchiera e il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti.

”Pur trattandosi di un campione non significativo della popolazione generale – sottolineano i pediatri Annamaria Moschetti e Piero Minardi – e di numerosità ridotta e pur non potendosi pertanto generalizzare i dati alla intera popolazione infantile di Statte e di Taranto, tali valori non possono che destare preoccupazione per la possibile esposizione di questi bambini a fonti di piombo presenti in ambiente”.

Il riferimento è alla presenza riscontrata nel sangue di nove bambini tra i tre e i sei anni residenti a Statte (Taranto) di una concentrazione di piombemia tra 22 e i 36 microgrammi/dl.La notizia giunge all’indomani della marcia dei medici di Taranto, che non ne possono più di fare ogni giorno una disgnosi di tumore. Ora, avvertono i pediatri, un nuovo spettro si abbatte sulla città dei veleni.

“E’ la prima volta – ricordano i pediatri – che viene effettuato un simile controllo sul sangue dei bambini residenti vicino all’area industriale di Taranto”. “Poichè la piombemia – sottolineano i due pediatri – è un affidabile indicatore di esposizione e potrebbe indicare una esposizione recente (settimane precedenti), come affermato dalla Organizzazione mondiale della sanità, si sottolinea che i bambini potrebbero essere esposti attualmente ad una sorgente agente nel territorio”.

“A fronte del fatto che non esistono valori sicuri di piombemia per l’infanzia e che qualunque livello è associato a possibili esiti neuropsichici, non si può – concludono – non osservare come tali valori siano di livello tale da destare preoccupazione ed a richiedere interventi urgenti a tutela della salute infantile ed uno screening sulla popolazione generale infantile”.

Ma la contaminazione da metalli riguarda anche gli adulti, come testimonia Paola D’andria, presidente della sezione tarantina dell’Ail. “Mi hanno riscontrato – conferma – preoccupanti concentrazione di piombo e di manganese. Mi sento una donna metallo. Questo dramma di Taranto va fermato una volta per tutte. E mi aspetto che la Consulta applichi la Costituzione e cancelli la legge salva ilva”.

Il 9 aprile è previsto un sit-in davanti a Montecitorio: una rappresentanza di medici e pediatri di Taranto, insieme ai cittadini e le associazioni sarà a Roma per sensibilizzare il parlamento e la Consulta, che deciderà infatti sui due ricorsi presentati dal gip sulla legge salva-Ilva.