L’impiegato Siae, l’anno di 445 giorni e quelle notti che valgono doppio

Pubblicato il 8 Marzo 2012 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’anno lavorativo di un impiegato Siae è di ben 445 giorni. Circa 80 giorni di vita in più di un semplice lavoratore. Questo perché le notti lavorative alla Siae valgono doppio e iniziano alle 13.45. Insomma c’è chi va in pausa pranzo a quell’ora, e chi invece timbra un cartellino che vale per due notti. Il conto di Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera si basa su un addetto ligure della Siae, che nel 2010 ha accumulato 386 giornate di lavoro, 54 giorni di assenza ferie e 5 giorni di malattia, un totale di 445 giorni con un compenso aggiuntivo di 54 mila euro.

Il lavoratore della Siae poi non deve presentare un certificato medico, anche se si assenta per 3 giorni dalle sue mansioni. Una concessione che ha permesso ai suoi dipendenti nel 2012 di accumulare 9.351 assenze di malattia, che Stella definisce “in franchigia”, con un danno da 2 milioni di euro nella cassa della Siae. Una stranezza legalizzata per contratto, come spiega Stella, che è insensato per una società privata che svolge un ruolo pubblico e che in caso di fallimento potrebbe chiedere, e ricevere, aiuti dallo Stato. Un trend di assenze “in franchigia” che nel 2011, dopo una stretta decisa dai dirigenti, ha portato ad un crollo del 31 per cento delle malattie da una giornata, del 30 per cento di quelle da due giornate e del 18,5 per cento di quelle da tre giornate rispetto al 2010.

Il monte ferie poi prevede 30 giorni lavorativi, più 6 di recupero compensativo comprendenti le 4 festività soppresse. Inoltre possono contare su 24 ore di “permesso retribuito da non recuperare”, per un totale di altri 3 giorni e 37 minuti che ben pesa su una settimana lavorativa di 36 ore. I congedi straordinari non potevano mancare: 12 mesi di aspettativa a stipendio intero più 12 mesi al 50 per cento dello stipendio, più 16 mesi non retribuiti. Il posto di lavoro è dunque garantito per ben 41 mesi.