Ipnosi al posto dell’anestesia: il primo intervento su fibrillazione atriale a Savona

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Gennaio 2020 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA
Ipnosi al posto dell'anestesia in un intervento sulla fibrillazione atriale

Foto archivio ANSA

SAVONA – Hanno utilizzato l’ipnosi come analgesico e anestetico durante un intervento di ablazione della fibrillazione atriale. Un intervento che è il primo nel suo genere ed è stato compiuto nella sala di elettrofisiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona da Luca Bacino. Un risultato possibile grazie alla collaborazione tra Bacino e il centro di Aritmologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, dopo aver frequentato la scuola italiana di ipnosi Ciics di Torino. 

L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi procedurali che possono superare anche le tre ore ed è necessaria generalmente una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l’intervento. Bacino ha spiegato: “Grazie all’ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata”.

Bacino ha aggiunto: “L’ipnosi clinica è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie, in quanto si può ridurre al minimo l’utilizzo dei convenzionali farmaci e inoltre la procedura è resa molto più tollerabile. L’ipnosi in elettrofisiologia è senza dubbio una novità a livello internazionale e il suo utilizzo sempre più estensivo potrà migliorare drasticamente il lavoro quotidiano del cardiologo interventista”.

L’ablazione della fibrillazione atriale è un intervento all’avanguardia nel campo della cardiologia interventistica che consente di curare gli episodi di aritmia e consiste nell’effettuare, attraverso il cateterismo cardiaco partendo dalle vene femorali, la deconnessione elettrica delle vene polmonari all’interno dell’atrio sinistro del cuore mediante l’utilizzo di energia a radiofrequenza determinando una modificazione stabile delle caratteristiche elettriche del cuore. (Fonte ANSA)