Malata di fibrosi cistica, le trapiantano polmone di fumatore: muore di cancro

Pubblicato il 20 Dicembre 2012 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA
Malata di fibrosi cistica, le trapiantano polmone di fumatore: muore di cancro

ROMA – Malata di fibrosi cistica è morta per un trapianto di polmone. L’organo era di un fumatore accanito e 16 mesi dopo il trapianto Jennifer Wederell è morta a 27 anni, racconta la Abc.

Il calvario di Jennifer inizia nell’aprile 2011, quando la ragazza viene inserita nella lista dei trapianti. Malata terminale di fibrosi cistica, i medici le avevano dato 18 mesi come aspettativa di vita. Poi nel febbraio 2012 arriva il trapianto e con questo la speranza di un nuovo inizio. Speranza infranta da un tumore al polmone che l’ha uccisa in 16 mesi. Il polmone, spiega il padre Colin Grannell, era di un fumatore ma nessuno li aveva avvisati.

Alexander Patterson, primario di chirurgia della Washington University e del centro di trapianti Barnes-Jewish, ha spiegato all’Abc che non è raro che un organo sia approvato per un trapianto anche se proveniente da un fumatore: “si tratta di una necessità, perché ci sono davvero pochi donatori rispetto al numero di pazienti in attesa sulla lista che accetterebbero il polmone di un fumatore in cambio del proprio, che normalmente offre meno speranze di sopravvivenza”.

Secondo Arthur Caplan, direttore della divisione di etica medica al Langone Medical Center di New York, quanto accaduto a Jennifer è stato frutto di un’incomprensione: “Devono assolutamente averla informata. Quando c’è ragione di credere che l’organo di un donatore non sia ottimale per qualche ragione, bisogna prima discutere col paziente in modo che possa decidere cosa fare da solo. Le persone devono essere messe a conoscenza dei rischi che corrono”.

L’Harefield Hospital di Londra, l’ospedale che ha eseguito il trapianto di Jennifer, ha chiesto scusa alla famiglia per non aver fornito tutte le informazioni sulla storia medica del donatore. Ma Patterson ha spiegato che spesso i medici non informano i riceventi, a meno che non siano essi stessi a chiedere informazioni sul donatore.

Patterson ha inoltre spiegato all’Abc che non è possibile sapere quando il cancro ha iniziato a svilupparsi dopo il trapianto. I pazienti sottoposti a questo tipo di operazione vengono infatti trattati con immunosoppressori affinché il corpo non rigetti l’organo, una terapia che può a volte causare l’insorgere del tumore. L’unica certezza resta la vita infranta di questa giovane donna e la speranza della famiglia.