Coronavirus, Lopalco: “Casi di oggi innesco seconda ondata. Se siamo bravi fermiamo tsunami”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Agosto 2020 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA
Pierluigi Lopalco: "L'aperitivo se chiudi alle 18 lo faranno alle 16. Bisogna eliminarlo"

Pierluigi Lopalco: “L’aperitivo se chiudi alle 18 lo faranno alle 16. Bisogna eliminarlo” (Foto Ansa)

L’epidemologo Lopalco: “I casi registrati fra luglio e agosto rappresentino l’innesco di una seconda ondata. Lo stesso innesco che a febbraio, semplicemente, non abbiamo rilevato e che poi ha provocato la grande ondata”.

Luigi Lopalco, l’epidemologo chiamato dalla Regione Puglia a gestire l’emergenza legata al coronavirus, su Facebook riflette sull’emergenza.

Secondo Lopalco “le onde di oggi sono quelle di una mareggiata. Se siamo bravi a contenerle, probabilmente non svilupperanno lo tsunami”.

“Cosa sta succedendo nella attuale fase pandemica?”, scrive Lopalco mostrando un grafico dell’andamento della curva dei contagi dove si nota il picco tra marzo e aprile.

“La figura – spiega usando la metafora dello tsunami e della mareggiate – mostra l’andamento dei casi segnalati in Puglia”.

“Lo tsunami è evidente nella parte sinistra del grafico. Grazie al cielo nella nostra Regione la violenza è stata moderata ed abbiamo avuto il tempo per prepararci a contenerla. Ma cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane?”.

“Aumento casi andamento diverso da quello di febbraio”

Secondo Lopalco che già a giugno aveva parlato del rischio seconda ondata, “l’aumento dei casi recenti nella parte destra del grafico ha chiaramente un andamento completamente diverso da quello registrato a fine febbraio”.

Il virus è cambiato? L’estate ci aiuta? Non penso. Penso che i casi registrati fra luglio e agosto rappresentino l’innesco di una seconda ondata. Lo stesso innesco che a febbraio, semplicemente, non abbiamo rilevato e che poi ha provocato la grande ondata”.

“I casi che registriamo oggi – conclude Lopalco – sono di età più giovane e di gravità mediamente molto più lieve dei casi di febbraio. Sono dunque quei casi che a quel tempo non erano per nulla intercettati dal sistema di sorveglianza” (fonte: Ansa).