Mamma legge sintomi leucemia su Google: scopre per caso che la figlia è malata

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2018 - 17:08 OLTRE 6 MESI FA
Mamma legge sintomi leucemia su Google: scopre  per caso che la figlia è malata

Mamma legge sintomi leucemia su Google: scopre  per caso che la figlia è malata

LONDRA – Leggeva un articolo di giornale di un ragazzino morto di leucemia a 13 anni, dopo appena una settimana dalla diagnosi. Sintomi passati inosservati, scriveva l’articolo, ma che Laura Handley ha notato nella figlia di appena 2 anni. La donna, 30 anni e che vive nel Worcestershire in Inghilterra, ha portato la figlia in ospedale e ha scoperto che la piccola aveva la stessa forma di leucemia. Una diagnosi precoce che ha permesso alla bimba di sopravvivere: dopo chemioterapia e trapianto di midollo il tumore è in remissione.

Cristina Marrone sul Corriere della Sera racconta la storia di Laura, madre di 5 figli che vive a Tenbury Wells, che leggendo la storia del ragazzino ucciso dalla leucemia mieloide acuta ha deciso di cercare i sintomi su Google. Febbre, stanchezza, perdita di appetito e ancora lividi che non vogliono guarire, macchie rosse sulla pelle e sudorazione notturna. Sintomi generici, che solitamente non sono associati ad un tumore. Tutti sintomi che però la sua bimba, Tazmin, presentava e così è andata nel panico e l’ha portata in ospedale:

“Dopo i test medici a Tazmin è stata diagnosticata una mielodisplasia, a volte nota come «disturbo pre leucemico» e in pochi giorni la patologia è degenerata in leucemia mieloide acuta. «Penso che cercare i sintomi su Google le abbia salvato la vita» racconta la madre: «Tazmin aveva anche sudori notturni – ricorda Handley in un Post su Facebook – ma non ci ho dato importanza fino a quando non ho scoperto che è un sintomo della leucemia».

Gli esami del sangue hanno subito evidenziato un numero basso di piastrine. La piccola è stata subito ricoverata in un ospedale per bambini dove è stata sottoposta a una biopsia del midollo osseo: i risultati hanno mostrato che Tazmin non aveva ancora la leucemia, ma soffriva di mielodisplasia (che nel 30% dei casi progredisce in leucemia mieloide acuta). Due settimane dopo la situazione è peggiorata ed è stata diagnosticata la leucemia. La piccola, che ora ha due anni, è stata sottoposta a chemioterapia e al trapianto di midollo osseo. I trattamenti hanno funzionato ed ora la malattia è in remissione”.

La storia è stata raccontata da Laura al Washington Post, che ha intervistato la portavoce dell’American Academy of Pediatrics, Jennifer Shu. La dottoressa ha spiegato che il caso è piuttosto insolito, perché in genere compaiono dei segnali che qualcosa non va:

“Il bambino va osservato nel suo insieme: se è felice e sta facendo le sue solite attività probabilmente non è nulla di serio; se all’improvviso cambia personalità, smette di fare le attività quotidiane e ai genitori sembra “strano”, allora va visto da un pediatra». Le ricerche su Internet possono essere un buono strumento, ma ci sono situazioni mediche complesse: digitare “sintomi leucemia” può essere pericoloso perché le persone possono soffrire di quegli stessi sintomi, ma non essere malati di leucemia. Ad ogni modo «l’intuizione di un genitore è molto preziosa» precisa la dottoressa Shu, perché mamma e papà conoscono meglio i propri figli. In caso di dubbi va sempre cercato aiuto da un medico e le ricerche online vanno comunque ben calibrate altrimenti si rischia l’ipocondria e riconoscersi malati per ogni sintomo”.