Sempre più mamme single: una su cinque non dichiara il nome del padre dopo il parto

Pubblicato il 21 Dicembre 2010 - 18:52 OLTRE 6 MESI FA

L’emancipazione femminile arriva in sala parto. Nel 2010 più di una donna su cinque, esattamente il 22%, al momento del parto non ha dichiarato il nome del partner. Un dato in aumento del 7% rispetto all’anno scorso, nonostante le nascite stimate siano in linea con quelle del 2009 (circa 6.500).

A scattare questa fotografia delle nuove mamme moderne è la Clinica Mangiagalli, del Policlinico di Milano, uno dei punti nascita più attivi d’Italia che oggi ha presentato il bilancio 2010 della sua attività. La maggior parte di queste donne ‘sole’ è italiana (72,3%), mentre le straniere sono circa una su tre (27,7%).

Dal momento della nascita, in ogni caso, le madri hanno comunque dieci giorni per indicare il padre del bambino nelle registrazioni al Comune: questo potrebbe voler dire che le donne non sono per forza madri single, ma che magari hanno solo bisogno di un po’ di tempo in più.

Quest’anno nella clinica, ”in cui – secondo la struttura – storicamente è venuto alla luce un milanese su due”, sono stati effettuati 215 parti gemellari, 6 trigemini e un quadrigemino, con una media di 18 parti al giorno e un picco di 33 nascite registrato lo scorso 6 luglio.

In linea con i dati dell’anno precedente, invece, sono state 1.440 le interruzioni volontarie di gravidanza, il 99% per via chirurgica. Negli ultimi 2 mesi, però, grazie al fondo regionale Nasko (che supporta economicamente le madri che pensano a un aborto perché non possono permettersi di mantenere un figlio) 103 donne sotto i 30 anni hanno potuto scegliere di non interrompere la gravidanza a causa di difficoltà economiche.

L’89% delle partorienti che ha nazionalità italiana ha un’occupazione, contro il 56,3% delle straniere. Le neomamme casalinghe italiane rappresentano invece il 7,3%, molto meno rispetto alle straniere (il 32,9%).

A breve la Terapia Intensiva Neonatale avrà 8 posti letto in più, raggiungendo il totale di 83 posti (comprensivi dei 60 della Patologia Neonatale), che renderanno la Neonatologia della Mangiagalli ”la più grande d’Europa”. I lavori inizieranno nel gennaio 2011 e si concluderanno entro Pasqua.

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