Medicine online: 25% italiani li compra. O sono falsi o…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2016 - 07:30 OLTRE 6 MESI FA
Medicine online: 25% italiani li compra. O sono falsi o..

Medicine online: 25% italiani li compra. O sono falsi o.. (foto d’archivio Ansa)

ROMA – I ‘classici’ prodotti miracolosi per dimagrire o per far crescere i muscoli, l’immancabile ‘pillola dell’amore‘, ma anche terapie costosissime come gli anticorpi monoclonali per il cancro o i ‘superfarmaci’ per l’epatite C. Incuranti dei rischi, documentati dai numerosi casi di cronaca in cui farmaci acquistati illegalmente si sono rivelati fatali, sono sempre di più gli italiani che si affidano al web per procurarsi medicine.

Pier David Malloni sull’Ansa spiega che addirittura, ha scoperto una ricerca presentata dall’Aifa, lo ha fatto un internauta su quattro in Italia. La ricerca è stata fatta su un campione di mille utilizzatori del web, tutti con una frequenza di connessione superiore a una volta alla settimana. Il 25%, un dato cresciuto enormemente in appena due anni, corrispondente al 2-4% della popolazione generale, ha dichiarato di aver acquistato almeno un farmaco, mentre il 44% ha dichiarato di vedere positivamente la possibilità di acquistare su web. I farmaci più acquistati, hanno spiegato gli esperti, sono quelli per dimagrire, nel 28% dei casi, quelli legati alle prestazioni sessuali e gli anabolizzanti, ma iniziano a farsi strada anche i ‘superfarmaci’ antitumorali (l’1,5% del campione dichiara di averli acquistati) o contro l’epatite C.

“Nel migliore dei casi questi farmaci non contengono nulla, ma possono essere molto pericolosi. La cosa interessante – ha affermato il direttore generale dell’Aifa Luca Pani – è che non c’è nessuna percezione del rischio, mentre si è ben consci dell’illegalità dell’operazione. Per un individuo che vede non adeguato alla sua immagine corporea quel peso o quei muscoli, questo diventa una malattia, faresti qualunque cosa”.

Dietro al fenomeno, hanno rilevato gli esperti, c’è il crimine organizzato, il cui fatturato cresce di più del 10% per anno. Un chilo di oro, ha sottolineato Pani, costa 45mila euro, un chilo di anticorpo monoclonale costa 8 milioni di euro. Anche i canali utilizzati sono in continua evoluzione, ha spiegato Domenico Di Giorgio, direttore dell’ufficio Qualità dei prodotti e contraffazione dell’Agenzia italiana del farmaco.

“Noi collaboriamo molto con i siti di commercio on line, come ad esempio eBay – ha raccontato -. Ci è capitato di trovare un annuncio che vendeva Viagra nascosto tra gli annunci di musica, o anche una persona che vendeva flaconi vuoti di Viagra, ma allo stesso prezzo del Viagra. I dati dell’operazione Pangea di Interpol ogni anno aumentano e ogni anno scopriamo nuovi canali, la crescita si vede anche su quello. Il fatto stesso che in una operazione consolidata come Pangea non si osservi una diminuzione dei sequestri è preoccupante”. L’Aifa, nell’ambito del progetto europeo Fakeshare, presenterà in un video e una brochure una serie di casi reali di persone morte a causa di farmaci comprati su web, da una ragazza inglese deceduta per delle pillole dimagranti a un quarantacinquenne trevigiano stroncato da un infarto dopo aver assunto Viagra brasiliano.