Meningite, la metà dei neonati affetti non mostra i sintomi premonitori del virus

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Febbraio 2018 - 07:30 OLTRE 6 MESI FA
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Meningite, la metà dei neonati non mostra i sintomi premonitori del virus

ROMA – Quasi la metà dei bambini affetti da meningite non mostra i classici sintomi premonitori del virus killer: è quanto emerge da uno studio del St. George, University of London, in cui è stato rilevato che la febbre, a lungo considerata un sintomo chiave della meningite batterica, è stata riportata solo nel 54% dei casi.

La Meningitis Research Foundation, che ha finanziato lo studio, ritiene che i segni più comuni erano l’inappetenza, letargia e irritabilità, sebbene questi sintomi possano segnalare malattie molto più lievi.

Per giungere all’esito finale, sono stati esaminati i dati di 263 bambini di età inferiore a tre mesi che avevano avuto la malattia infettiva e che in alcuni casi si è rivelata letale.

Le stime sostengono che annualmente nel Regno Unito e in Irlanda si verificano circa 350 casi di meningite batterica nei neonati al di sotto dei tre mesi.

Nel Regno Unito, i bambini sotto i tre mesi hanno 70 volte in più di probabilità di ammalarsi rispetto agli adulti.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Pediatric Infectious Diseases, ha mostrato che solo il 28% dei casi ha segnalato attacchi epilettici.

Un quinto degli incidenti riportava rigonfiamento delle fontanelle, il 6% coma e solo il 3% rigidità cervicale.
Dei 263 bambini, 23 sono morti e 56 tra i sopravvissuti hanno subito gravi complicazioni, come amputazioni, perdita dell’udito e convulsioni ricorrenti.

Gli autori, guidati dal prof. Paul Heath, hanno concluso che tra i bambini esaminati, le caratteristiche classiche della meningite non erano quelle “comuni”.

“I sintomi mostrati inizialmente dai neonati non erano specifici e solo la metà dei casi aveva la febbre. I medici devono dunque prendere in considerazione la meningite batterica nella diagnosi di un bambino malato che non presenta febbre”.

Hanno aggiunto che le linee guida sulla meningite “sono state introdotte nel Regno Unito e negli Stati Uniti, ma tutte ritengono la febbre come un sintomo fondamentale dell’infezione”.

“Sfortunatamente, dagli anni ’80 non sono cambiati né i tassi di meningite batterica nei bambini né il numero di decessi”, ha commentato Heath.

Vinny Smith, amministratore delegato della MRF, ha dichiarato: “I neonati sono particolarmente vulnerabili alla meningite batterica. Con la setticemia rappresenta una malattia mortale, che colpisce senza preavviso. La diagnosi e cure rapide offrono la miglior possibilità di sopravvivenza”.