Allergie: ristoranti, bar, mense… obbligatorio il menù ingredienti nei cibi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2014 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA
Menù a prova di allergia: ristoranti obbligati a scrivere le sostanze a rischio

Menù a prova di allergia: ristoranti obbligati a scrivere le sostanze a rischio

ROMA – Dal 13 dicembre bar, ristoranti, mense e tavole calde italiane saranno obbligate a scrivere nei menù gli ingredienti che possono causare allergie. Glutine, crostacei, latte, uovo, arachidi, soia e solfiti sono solo alcuni gli allergeni più comuni e più pericolosi tra quelli che dovranno essere segnalati.

Una misura che costerà 50 milioni di euro ai ristoratori, secondo Luca Zaia, e che interessa 8 milioni di soggetti allergici in Italia, 12 milioni di intolleranti e circa 1,5 milioni di celiaci.

Mario Pappagallo sul Corriere della Sera scrive:

“La trasparenza nei menu diventa un obbligo dal 13 dicembre, in applicazione del Regolamento europeo 1169 del 2011, già applicato da altri Stati Ue. Da noi solo il 28 novembre si discuterà dei decreti applicativi con i ministeri dello Sviluppo economico e della Salute: modalità e sanzioni”.

La norma interessa bar, self service, gelaterie, mense e ristoranti che dovranno esibire obbligatoriamente i “foglietti illustrativi”, un po’ come per i farmaci, delle sostanze allergeniche presenti nelle pietanze:

“O presentate da un «addetto agli allergeni» che li elencherà quando si sceglie un piatto, affiancando il cameriere e il sommelier. E tutto dovrà essere aggiornato cambiando i menu. Trasparenza degli ingredienti, anche se nascosti nelle pieghe della conservazione seppur naturale. Vedi i solfiti per «lucidare» frutta e verdura o quelli del vino bianco, vedi il lattosio nei salumi, vedi lo zucchero nel pane, vedi il lisozima di uovo che arricchisce il grana padano ma non il reggiano. Un allergico alle uova deve sapere cosa gli è stato grattugiato sulla pasta. La Ue prevede anche un continuo aggiornamento degli allergeni”.

I ristoratori non hanno preso bene la nuova norma, come spiega a Pappagallo Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe):

“«A tre anni dalla pubblicazione del regolamento europeo gli esercenti italiani attendono ancora di sapere quali indicazioni dovranno fornire e come lo dovranno fare. E non sanno l’entità delle sanzioni in caso di inadempimento. L’inerzia dei nostri governanti è inaccettabile»”.

Per Zaia, governatore del Veneto, si tratta di una follia:

“«Una follia da burosauri che coinvolgerà tutta la filiera di produzione, imballo, cucina e somministrazione di alimenti e bevande, con costi per gli esercenti non inferiori ai 50 milioni di euro»”.

Esultano invece allergologi e allergici, che finalmente non rischieranno uno shock anafilattico per quelle sostanze che vengono inserite nelle pietanze ma che il cameriere, o il cuoco, a volte dimentica di segnalare anche davanti a esplicita domanda. Giselda Colombo, allergologa del San Raffaele di Milano, ha commentato:

“«Finalmente la trasparenza a tutela della salute. Ieri, un bambino allergico all’uovo ha avuto uno choc anafilattico con ricovero d’urgenza dopo aver mangiato un hamburger preparato dalla nonna. Perché? Il macellaio aveva usato l’albume d’uovo per amalgamare la carne. Anche una frittura di pesce con olio di arachidi potrebbe causare uno choc. Non deve accadere»”.

Ed ecco i principali allergeni che i ristoratori saranno obbligati a segnalare nei menù:

“i cereali contenenti glutine; i crostacei; le uova; il pesce; le arachidi; la soia; il latte e il lattosio; la frutta a guscio (mandorle, nocciole, noci, pistacchi); il sedano; la senape; i semi di sesamo; l’anidride solforosa e i solfiti se superiori a determinate concentrazioni; i lupini; i molluschi. Dal 13 dicembre saranno evidenziati nel menu o narrati. E il cittadino allergico pretenda di sapere. È un suo diritto. Può salvargli la vita”.