Mojito in spiaggia, 3 su 4 contengono batteri fecali

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2017 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Mojito in spiaggia, 3 su 4 contengono batteri fecali

Mojito in spiaggia, 3 su 4 contengono batteri fecali

BARCELLONA – Tre mojito su quattro venduti sulle spiagge spagnole contengono batteri fecali. E’ quanto rivela un’inchiesta pubblicata dal quotidiano spagnolo El Pais. 

Il quotidiano ha fatto analizzare mojito, panini e sangria comprati sulla spiaggia della Barceloneta, a Barcellona. Il risultato è senza appello. Nelle bevande sono stati trovati batteri fecali Escherichia Coli in proporzioni “molto più alte di quelle consentite”.

Nei mojito è stato rilevato un valore di 720 coliformi, 72 volte superiore a quello autorizzato. Nel panino con formaggio e prosciutto il valore era di 6mila coliformi contro il massimo consentito di mille.

Negli ultimi anni i venditori ambulanti si sono moltiplicati sulle spiagge di Barcellona, e vendono ormai un po’ di tutto: dai panini tradizionali a quelli ripieni di patate e piselli tipici dell’India e del Pakistan, ma anche cocktail fatti al momento, come, appunto, il mojito.

Per questo El Pais ha deciso di provare a vedere in che stato siano i cibi e le bevande vendute in spiaggia, e ha fatto analizzare alcuni campioni al Microbac, un laboratorio per le analisi alimentari. I ricercatori hanno misurato la temperatura dei prodotti, scoprendo che, mentre nei locali autorizzati il mjito viene servito ad una temperatura tra i 3 e 4 gradi, quelli venduti in spiaggia erano a 15,6 gradi.

Ma andava peggio alla empanadilla samosa, un prodotto da forno farcito con vari condimenti, la cui temperatura arriva quasi a 30 gradi, ben al di sopra della temperatura suggerita di 8 gradi. E la temperatura ambiente stimola i batteri a moltiplicarsi.

A preoccupare di più, però, è stata la presenza di batteri Escherichia Coli, rinvenuti in tutti i prodotti tranne la sangria. In particolare, nei campioni di mojito la quantità di batteri riscontrata era di gran lunga superiore ai valori di riferimento.

Nei campioni analizzati sono stati anche trovate presenze preoccupanti di altri batteri come Staphylococcus Aureus, Samonella e Lysteria Monocytogenes, che possono provocare infezioni all’apparato digerente.