La chiave contro Alzheimer e invecchiamento in un gene del Dna degli Islandesi

Pubblicato il 11 Luglio 2012 - 19:16| Aggiornato il 12 Luglio 2012 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Il nemico del morbo di Alzheimer è nel dna degli Islandesi. Lo ha scoperto il neurologo islandese Kari Stefansson.

Il segreto contro il declino delle capacità cognitive causato dall’invecchiamento sarebbe in una mutazione genetica che protegge il cervello dalla formazione delle placche tipiche della malattia, contribuendo a mantenerlo giovane anche dopo gli 80 anni.

Oltre dieci anni fa Stefansson, a capo della sua azienda DeCode, ha gettato le basi per ottenere la mappa genetica dell’intera popolazione islandese. I ricercatori della sua équipe hanno analizzato il dna di quasi 2mila islandesi focalizzando la loro attenzione su un gene particolare chiamato APP. Si tratta di un gene che codifica per la proteina precursore da cui si origina per scissione la proteina beta-amiloide, che a sua volta si accumula nel cervello generando le pericolose placche tipiche dell’Alzheimer.

Grazie a questa ricerca è stata identificata una mutazione del gene APP piuttosto rara, chiamata A673T, che offre una protezione naturale contro questo processo di neurodegenerazione, riducendo del 40% la formazione delle proteine che costituiscono le placche.

I ricercatori hanno inoltre scoperto che gli anziani tra gli 80 e i 100 anni non colpiti da Alzheimer e portatori di questa mutazione hanno funzioni cognitive migliori rispetto agli altri coetanei.

Secondo i ricercatori, questo studio suggerisce che l’Alzheimer potrebbe rappresentare lo stadio finale di un lungo processo di declino cognitivo legato all’età, e conferma l’idea che per sconfiggere questa malattia sul nascere bisogna usare farmaci che interferiscono con il processo di formazione della beta-amiloide a partire dalla proteina precursore.