Mucca pazza, la pajata e i salumi insaccati col budello non sono più fuorilegge

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2015 - 20:45 OLTRE 6 MESI FA
Mucca pazza, tornano la pajata e i salumi insaccati col budello

Mucca pazza, tornano la pajata e i salumi insaccati col budello

ROMA – La pajata romana e tutti i salumi confezionati col budello di bovino non sono più fuorilegge. Dopo 14 anni l’intestino di vitello è infatti stato ufficialmente depennato dalla lista nera degli alimenti a rischio mucca pazza. La modifica è stata votata lo scorso marzo e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue del nuovo Regolamento 2015/1162 è divenuta effettiva.

L’emergenza scattata nel 2001 in seguito all’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina o Bse (volgarmente nota come Mucca Pazza), aveva convinto le autorità europee a mettere al bando la colonna vertebrale dei bovini e l’intero pacchetto intestinale. Con la triste conseguenza di vedere sparire dalla tavola prelibati piatti della tradizione quali appunto la pajata romana. Perciò sostituita con le interiora di agnello, che non rendevano però come l’originale.

Il via libera deciso dalla Ue è conseguenza dell’assenza ormai dal 2009 di casi di mucca pazza in Italia. Nel maggio 2013 l’Italia aveva ufficialmente conseguito lo status sanitario di “Paese a rischio trascurabile per Bse”.

Il ministro della salute Beatrice Lorenzin, commenta entusiasta:

“Grazie alla nostra battaglia sulla sicurezza si amplia la gamma dei prodotti esportabili ed è una buona notizia per il Made in Italy. Un risultato eccellente che ripaga il nostro Paese degli sforzi compiuti in materia di controlli negli ultimi quattordici anni dai servizi veterinari del Ministero della Salute e da quelli regionali”.

Per il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo,

“Questa decisione mette fine ad un doloroso divieto e apre le porte al definitivo ritorno del piatto più tipico della tradizione romana nella sua forma originale ma anche a tutti i salumi che per tradizione sono confezionati con il budello di bovino”.

Coldiretti sottolinea però che i non tutti i bocconi prelibati della tradizione sono sdoganati, rimane infatti il divieto per il cervello fritto di bovino adulto. Nella lista dei materiali a rischio dell’Unione Europea che devono essere eliminati restano il cranio, esclusa la mandibola e compresi il cervello e gli occhi, nonché il midollo spinale degli animali di età superiore ai 12 mesi.