Omicron 2, la sottovariante del Covid studiata in Danimarca: “Più trasmissibile, ma non tra i vaccinati”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2022 - 16:18 OLTRE 6 MESI FA
Omicron 2, la sottovariante del Covid studiata in Danimarca: "Più trasmissibile, ma non tra i vaccinati"

Omicron 2, la sottovariante del Covid studiata in Danimarca: “Più trasmissibile, ma non tra i vaccinati” (Foto Ansa)

Non solo Omicron 1: ora c’è anche Omicron 2. E’ stata soprannominata così la sottovariante Omicron BA.2, più contagiosa di Omicron BA.1, con una maggiore capacità di sfuggire alla protezione offerta dai vaccini ma minore capacità di diffondersi ulteriormente.

Sono questi i nuovi dati che arrivano dallo studio condotto in Danimarca dallo Statens Serum Institut di Copenhagen, studio ancora in attesa di revisione della comunità scientifica.

Omicron 2, la sottocategoria dell’ultima variante: cosa sappiamo ad oggi

La ricerca ha analizzato un campione di contagi in ambiente domestico verificatisi tra dicembre e gennaio. Le 8.541 persone considerate (2.122 con la sotto-variante BA.2) scoprendo che nelle case infettate da BA.1 le probabilità che un congiunto si infettasse erano del 29%, mentre in quelle in cui era presente BA.2 il tasso è risultato pari al 39%.

Le successive analisi hanno confermato che le persone non vaccinate sono quelle più vulnerabili all’infezione.

Tuttavia è emerso anche un ulteriore abbassamento del livello di protezione offerto dai vaccini. I vaccinati con booster sono 2,99 volte più vulnerabili a BA.2 di quanto lo fossero a BA.1, quelli con due dosi 2,45 volte, i non vaccinati 2,19 volte.

Dalla ricerca emerge però anche un aspetto positivo: le persone che si infettano con la variante BA.2 hanno una probabilità di circa il 40% più bassa di trasmettere ad altri l’infezione.

Omicron 2 “più trasmissibile ma non tra vaccinati”

“Questi dati sono coerenti con la crescita di BA.2 che si sta verificando in Danimarca e in altri Paesi – ha spiegato Marco Gerdol, ricercatore all’Università di Trieste – Confermano una maggiore trasmissibilità intrinseca di BA.2, che potrebbe essere legata a una più elevata carica virale o un tempo di incubazione più breve e una più forte capacità di evasione immunitaria, che la rende più in grado di causare breakthrough infection, cioè infezioni in persone già vaccinate. La cosa interessante è la forte riduzione del rischio di trasmissione nei soggetti vaccinati. Ciò significa che la vaccinazione rappresenta un ostacolo importante nella catena dei contagi”.