Osteopata o fisioterapista, a chi rivolgersi se hai un disturbo

di David Di Segni
Pubblicato il 21 Ottobre 2019 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
Osteopata o fisioterapista, a chi rivolgersi se hai un disturbo fisico?

Un osteopata in azione nella foto d’archivio Ansa

ROMA – Ho un dolorino che non passa, zona cervicale, il medico ha consigliato un farmaco, ma non ha dato i risultati sperati…Se devo risolverlo a chi conviene rivolgersi? Mi hanno consigliato un fisioterapista e un osteopata quale figura è più adatta a risolvere un disturbo muscolo scheletrico?

Cerchiamo oggi di dare una risposta definitiva con David Di Segni, fisioterapista e osteopata a Roma, che lavora presso l’Mdm Fisioterapia. La prima cosa che va chiarita attualmente è che in Italia per poter operare e trattare persone affette da un disturbo (qualunque dolore rientra in una patologia) sono dei professionisti che hanno una laurea in campo sanitario (come dimostrato da questo parere del ministero della salute), e in un contesto come quello attuale, è alquanto fumosa la preparazione di tanti Osteopati che non hanno appunto una pregressa laurea in campo SANITARIO.

In seconda battuta in questi anni si è fatta una grande confusione in quanto l’Osteopatia è giunta in Italia negli anni ’80, ma solo negli ultimi 10 anni circa ha raggiunto un grado di grande popolarità tale che molte persone tendono oggi a preferirla alla fisioterapia.

I motivi vanno ricercati a mio parere su due fattori molto interessanti. Il primo è un aurea di mistero, che avvolge il professionista che si avvale delle proprie mani per manipolare, e trattare in maniera olistica disturbi di natura muscolo scheletrica, nel bambino, nell’adulto e nell’anziano. Il secondo motivo a mio avviso è legato al nome che nella testa delle persone richiama un ricordo di ossa, e quindi la manipolazione o per essere più semplici il crack, rappresenta un atto che “riposiziona” ossa, e rimette in “asse” il corpo umano.

In realtà l’osteopatia è una disciplina molto più complessa che vede il disturbo in maniera ampia rispetto la medicina tradizionale, e l’osteopata appunto ha il compito di indagare mediante test, e valutazioni varie, zone in cui si è persa mobilità, in quanto un corpo sano è un corpo i cui distretti riescono a muoversi in armonia secondo i gradi di movimento FISIOLOGICI. Nel movimento è compreso non solo il sistema muscolo scheletrico, ma anche quello viscerale e quello neurologico ecc ecc.

Ne consegue quindi che il trattamento osteopatico è un trattamento ampio, che può sembrare strano la prima volta che si subisce, in quanto magari l’osteopata tratta una caviglia, per risolvere un dolore dorsale! La manipolazione ha un compito ben preciso, ovvero quello di interrompere in maniera meccanica, in maniera molto veloce il collegamento che porta l’impulso doloroso al cervello, e fare di fatto un Reset al sistema. L’effetto che il paziente adora, è quello di una maggiore mobilità e la sensazione di essere più “dritti” come se appunto l’osteopata avesse riequilibrato un sistema.

Ovviamente non è così, ma il reset fa ripartire la macchina che cercherà anche nuovi compromessi e probabilmente se il ragionamento che è alla base di ogni manipolazione è corretto avremo un miglioramento della sintomatologia clinica. Devo dire che il mio percorso professionale mi ha portato però ad innamorarmi prima della fisioterapia, e solo successivamente dell’osteopatia. Infatti la fisioterapia è una branca della medicina che che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite in ambito muscoloscheletrico, neurologico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici, quali: terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, chinesiterapia e altre.

A prima vista potrebbe sembrare che le due discipline si sovrappongano, cosa vera in parte. Diciamo che un osteopata senza essere prima un fisioterapista, ha una visione ampia, ma comunque limitata, mentre un fisioterapista che ha anche a disposizione l’arma osteopatica ha chiaramente una grossa marcia in più, per trattare non solo i disturbi muscolo scheletrici, ma anche riportare ad uno stato di salute una persona mediante anche la vera e propria riabilitazione.

Oggi, una persona con un dolore o un disturbo ha davanti a se, davvero molte possibilità terapeutiche, in quanto sono tante le figure che possono affrontare il trattamento partendo da punti di vista differenti. Esiste da non molto (2018) un albo dei fisioterapisti e si può verificare in anticipo se il professionista è iscritto (Qui il link per verificare). Ciò che auspico, non è una prevalenza o preferenza di una discipilina rispetto ad un altra, perchè non è così, il professionista migliore è quello che riesce a fondere varie tecniche, e sopratutto colui che fa lavorare il cervello sempre nell’interesse del paziente alla ricerca del suo benessere.