Parabeni in shampoo, make-up e cibi: conservanti pericolosi che non sai di usare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2013 - 11:02 OLTRE 6 MESI FA
Parabeni in shampoo, make-up e cibi: conservanti pericolosi che non sai di usare

Parabeni in shampoo, make-up e cibi: conservanti pericolosi che non sai di usare

ROMA – Attenti a quello shampoo e al rossetto. O al bagnoschiuma. O alle creme, ai farmaci, ai detersivi per la casa e ai cibi conservati: dal succo di frutta alla maionese. Dentro a prodotti che quotidianamente utilizziamo potrebbero esserci parabeni, molecole dall’azione conservante e che potrebbero essere dannose per la salute.

La Danimarca ha vietato il loro utilizzo nei prodotti per bambini sotto i tre anni, strada anti-parabeni che seguirà anche la Francia. In Italia invece se ne parla ancora poco e l’industria ne sostiene l’innocuità, ma la grande quantità di prodotti “parabeni free” in commercio fa capire che non tutti sono convinti che il rischio sia nullo.

I parabeni infatti sono sostanze chimiche a basso costo e molto usate, perché hanno un effetto battericida e fungicida che permette la conservazione dei prodotti. Per capire se nel vostro bagnoschiuma, nella crema o nel succo di frutta appena comprato vi sono parabeni, basta controllare che nell’etichetta sia presente la sigla da E214 a E219. Queste sostanze ampiamente utilizzate sono infatti interferenti endocrini, cioè molecole che possono alterare l’equilibrio ormonale inducendo la mancata risposta delle cellule agli ormoni.

Allergie cutanee e dermatiti da contatto sono la patologia più comune legate all’esposizione ai parabeni, Poi vi sono quelle più gravi, da lunga esposizione e legate a squilibri ormonali: tumore alla mammella, all’utero e alle ovaie nella donna; infertilità, cancro alla prostata e ai testicoli nell’uomo.

I parabeni poi si trovano in molti prodotti. Da quelli per igiene personale e makeup come rossetti, ombretti, prodotti da barba per uomo e ancora in dentifrici, shampoo e balsami, ai farmaci come supposte, creme, emulsioni, sciroppi e compresse.

Le molecole poi si trovano nei prodtti per la casa, come detersivi, ammorbidenti e prodotti per lavare l’auto. Ma soprattutto si trovano anche nei cibi, essendo degli ottimi conservati. Potreste così mangiare parabeni nei succhi di frutta, nelle conserve, dalla marmellata al tonno e alla carne, in sughi e salse pronti, nella maionese, nei concentrati di pomodoro e anche nelle bibite gassate.

Elvira Naselli su Repubblica riporta le parole di Carla Scesa, docente di Chimica dei prodotti cosmetici della Cattolica di Roma:

” «I parabeni sono parecchi, ma i più utilizzati sono due, che hanno un peso molecolare minore e risultano i più sicuri, il metil e l’etil-parabene. Questi due sono ammessi dalla legge, con dei limiti. Gli altri, butil e propil- parabene, anch’essi ammessi dalla legge, sono meno utilizzati e possono avere effetti sulla capacità di riproduzione dei ratti. Molte aziende hanno deciso di eliminare i parabeni non perché non siano sicuri, almeno quelli a minor peso molecolare, ma per venire incontro alle richieste dei consumatori. Detto questo, ovviamente esiste un problema di utilizzo, soprattutto per i prodotti ad assorbimento usati ogni giorno, considerato che non siamo in grado di valutare l’entità dell’assorbimento, problema che esiste meno per i prodotti a risciacquo, come shampoo e bagnoschiuma. Il suggerimento è di evitarli sotto i tre anni, perché la cute dei più piccoli ha un maggior assorbimento cutaneo e il loro sistema endocrino è in via di sviluppo, negli anziani, che hanno una pelle più fragile, e quando ci si espone al sole»”.

Allora per difendersi c’è chi sceglie prodotti “paraben free”, ma bisogna fare attenzione, spiega Stefano Dorato, responsabile relazioni scientifiche di Cosmetica Italia, a Repubblica:

“«Paraben free nella maggioranza dei casi non significa senza conservanti, anche se in casi eccezionali, grazie a tipo di formula, produzione in ambienti protetti, uso di packaging monouso o che consente un limitato contatto con l’esterno, come tubetto di plastica o alluminio, si riesce a fabbricare un cosmetico senza conservanti. I prodotti più ricchi di acqua, come shampoo e bagnoschiuma, non possono farne a meno, ed è difficile anche per emulsioni e creme. Sono meno sensibili agli agenti esterni gli aerosol, gli articoli con alte percentuali di alcol, con pH molto alto o molto basso, come gli epilatori o i prodotti per permanenti»”.

La reazione più comune ai parabeni, con danno immediato per la salute, è comunque quella allergica e soggetti predisposti che soffrano già di patologie a carico dell’epidermide dovrebbero quindi evitarli, dice infine Antonio Cristaudo, responsabile Dermatologia Allergologica all’Ifo di Roma:

“«I prodotti con parabeni danno più frequentemente allergia su pelle alterata perché penetrano più facilmente. Sono quindi da evitare in soggetti con ulcere o dermatite atopica, e questo vale sia per i cosmetici che per i farmaci, che possono indurre sensibilizzazione. In quel caso si devono scegliere confezioni monouso o i cosmetici sterili»”.