Pipì, quante volte al giorno è sano farla? Tra le 4 e le 7, ogni 4 ore dicono i medici

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Maggio 2018 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Pipì, quante volte al giorno la fate? Tra le 4 e le 7, ogni 4 ore dicono i medici

Pipì, quante volte al giorno la fate? Tra le 4 e le 7, ogni 4 ore dicono i medici

ROMA – Quante volte al giorno è normale fare la pipì? Fa male trattenerla? Se ci si sveglia la notte per andare in bagno è un brutto segno? [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] A rispondere a queste domande c’è ha pensato il professor Francesco Montorsi, direttore dell’Unità di urologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, intervistato da Silvia Turin del Corriere della Sera. 

Innanzitutto i dati generale: in media le persone urinano tra le quattro e le sette volte al giorno, ma la frequenza dipende da diversi fattori, e non solo da quanto si beve, ma anche da cosa si beve: caffè ed alcolici, per esempio, sono irritanti per la vescica e quindi fanno venire più spesso lo stimolo.

“Ci sono poi i pazienti affetti dalla sindrome della “vescica iperattiva”, spiega il professor Montorsi, caratterizzata dalla presenza di contrazioni involontarie della muscolatura vescicale le quali a loro volta obbligano i pazienti, soprattutto le donne, a correre in bagno ad urinare”.

La frequenza dipende poi anche dalla sensibilità della persona: c’è chi va in bagno al primo stimolo e chi aspetta fino a quando la vescica è piena.

“In entrambi i sessi, se c’è necessità di urinare tante volte, in modo eccessivo e fastidioso, è necessario farsi vedere, dice il professor Montorsi, prima di tutto per escludere cause tumorali o altri problemi significativi. E’ senz’altro vero peraltro che esistono pazienti, in entrambi i sessi, quasi sempre con una certa ansia cronica, che hanno vesciche che rispondono maggiormente agli stimoli esterni che possono fare scattare la voglia di urinare. Tipicamente il cambiamento di temperatura caldo-freddo, l’assunzione di bevande come tè, caffè e bevande gasate, uno stress lavorativo o personale particolare”.

La vescica, in un certo senso, può essere allenata: più si riempie di urine e più si arrivano i meccanismi muscolari della continenza. Una persona normale che beve due litri di acqua al giorno in linea di massima urina ogni 4 ore durante il giorno e secondo la necessità di notte, spiega il professore, che avverte anche che non bisogna trattenere troppo la pipì: “Questo comporta quasi sempre un riempimento eccessivo della vescica la cui muscolatura poi può fare fatica a riprendere a funzionare al momento buono. Anche se non si ha voglia di fare pipì, è bene provarci almeno ogni 4 ore e controllare di aver bevuto abbastanza”, dal momento che la frequenza è ovviamente legata a quanta acqua si beve.

In linea generale, comunque, trattenere la pipì oltre sei-otto ore può “danneggiare la funzionalità della parete vescicale, dice Montorsi. Il rischio di infezioni compare invece nelle persone che quando fanno pipì non riescono a vuotare completamente la vescica, indipendentemente dall’iniziale riempimento della medesima. Questo avviene tipicamente nei maschi con prostata ingrossata ed ostruente”.

La prostata ingrossata o infiammata può anche stimolare la minzione notturna. “Di fronte a questo problema è bene farsi visitare dallo specialista urologo, avverte Montorsi. In particolare molti pazienti obesi sviluppano la sindrome delle apnee notturne che li obbliga a svegliarsi di frequente e devono essere visti da uno specialista dei disturbi del sonno”.

Infine, riguardo al colore della pipì, “dovrebbe essere gialla molto chiara, ma è così sensibile che bastano modesti cambiamenti dietetici a influenzarne il colore. Ma se ci si accorge di avere una pipì colore giallo molto scuro significa che si sta bevendo poco. Se ci si accorge della presenza di urine rosse è tassativo farsi vedere subito dal proprio medico o dallo specialista urologo”.