Polio nel Regno Unito, si temono contagi dalle acque reflue: ignorato il primo focolaio

L'UKHSA, Agenzia per la salute e la sicurezza del Regno Unito, ha comunicato che a Londra il virus è stato trovato negli impianti di trattamento delle acque reflue e ci sono alcune prove di contagio in un piccolo gruppo di persone.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 3 Luglio 2022 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA
Polio nel Regno Unito, si temono contagi dalle acque reflue: ignorato il primo focolaio

Polio nel Regno Unito, si temono contagi dalle acque reflue: ignorato il primo focolaio FOTO ANSA

Nel Regno Unito c’è la preoccupazione che la polio si stia diffondendo in tutto il paese, gli esperti temono che il focolaio sia passato inosservato. Secondo quanto riferisce il Sun, il mancato monitoraggio dei sistemi fognari inoltre mette le comunità a rischio di ulteriore diffusione del virus. L’UKHSA, Agenzia per la salute e la sicurezza del Regno Unito, ha comunicato che a Londra il virus è stato trovato negli impianti di trattamento delle acque reflue e ci sono alcune prove di contagio in un piccolo gruppo di persone. Ma l’ente sanitario non ha in programma di testare ulteriormente gli impianti fognari. 

La polio e le acque reflue

Adam Finn della Bristol University ha spiegato: “Al momento hanno solo questi campioni di acque reflue. Ma non sanno dove davvero si trovi esattamente il virus, poiché le acque monitorate riguardano una zona centrale a nord di Londra molto vasta. Dovrebbero dunque fare un campionamento più localizzato per scoprire se di tratta solo una famiglia o di un’intera comunità. Quanto è diffuso? A parte Londra o Glasgow non hanno monitorato le acque reflue da nessuna parte. Di conseguenza, non c’è nemmeno una reale consapevolezza se il virus potrebbe essere presente in altre aree del paese”. 

I controlli

La World Health Organisation’s Global Commission for Certification of Polio Eradication ha aggiunto: “Senza un’ampia sorveglianza ambientale nazionale del poliovirus, non è possibile capire se questo problema è più diffuso”. Philip Minor, consulente freelance in pensione, già dell’Istituto nazionale per gli standard biologici e il controllo, ha dichiarato: “La sorveglianza delle acque reflue è economica. Utilizzando la moderna tecnologia di sequenziamento, è possibile cercare qualsiasi virus che possa essere contenuto nelle feci. Penso che sarebbero necessari importanti investimenti nel monitoraggio delle acque reflue così da prevenire le pandemie”.