Preeclampsia in gravidanza: nuovo test per scoprirla dagli Usa

Pubblicato il 24 Ottobre 2012 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA
Preeclampsia in gravidanza: nuovo test per scoprirla dagli Usa

ROMA –  La preeclampsia ha un tasso di mortalità dell’1,8% nel mondo e colpisce il 5% delle donne in Italia. Ipertensione, edema e proteine nelle urine sono i sintomi da non sottovalutare in gravidanza di questa patologia, nota anche come gestosi.

Se tale patologia evolve nella eclampsia le complicanze per madre e neonato possono portare anche alla morte. Una nuovo test per diagnosticare tempestivamente la preeclampsia arriva dai ricercatori del Cottage Health System e del UC Santa Barbara College of Engineering.

I ricercatori americani hanno individuato i biomarkers, cioè i marcatori biologici di questa patologia. Si tratta di alcuni anticorpi che Alex Soffici, Patrick Daugherty e Serra Elliott, i principali autori dello studio, hanno trovato nel sangue delle pazienti affette da preeclampsia, ma non in quello delle donne con una gravidanza regolare.

Lo studio, durato due anni, ha permesso di dire con precisione quando l’ipertensione o l’edema, sintomi della preeclampsia comuni anche nelle gravidanze regolari, siano un campanello d’allarme per la patologia Il dottor Daugherty, riporta La Stampa, ha spiegato in un comunicato:

“Abbiamo sviluppato un processo di separazione per vagliare un enorme numero di molecole distinte presenti nel sangue per identificare quelle poche che sono unicamente presenti nelle pazienti con preeclampsia. Dal momento che il nostro processo identifica contemporaneamente reagenti biochimici in grado di catturare i biomarker della malattia, vi è la possibilità di creare un test diagnostico efficace per questo disturbo prevalente ed eventualmente per altre malattie in cui i test definitivi non sono ancora disponibili”.

Il nuovo test si potrebbe rivelare un efficace strumento per diagnosticare in modo facile, preciso e veloce la preeclampsia, soprattutto per salvaguardare la salute delle donne in gravidanza affette da questa patologia, che colpisce 5 donne su 100 in Italia, circa 550mila donne ogni anno.