Sammy Basso operato al cuore: primo intervento su paziente con invecchiamento precoce
Pubblicato il 4 Febbraio 2019 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA

Sammy Basso operato al cuore: primo intervento su paziente con invecchiamento precoce
ROMA – Sammy Basso è stato operato al cuore diventando il primo paziente affetto da progeria, la rarissima sindrome da invecchiamento precoce, a essere sottoposto a questo intervento. Sammy, 23 anni, è stato operato all’ospedale San Camillo di Roma e l’intervento è stato coordinato dal professore Francesco Musumeci, direttore dell’UOC di Cardiochirurgia, che ha guidato l’equipe multidisciplinare. “L’intervento era difficile, ma è andato bene”, ha detto Musumeci.
Il giovane ha solo 23 anni ma il suo fisico sembra quello di un 80enne e pesa appena venti chili. Musumeci ha spiegato: “Sammy è stato operato una settimana fa, verrà dimesso il 5 febbraio ed è in condizioni eccellenti”.
L’intervento eseguito il 28 gennaio scorso, il trattamento di una stenosi calcifica severa della valvola aortica, normalmente viene effettuato su pazienti anziani. In questo caso, ha precisato Musumeci, “era molto difficile perché le condizioni fisiche di Sammy comportavano rischi aggiuntivi”, in particolare, “a causa delle arterie molto piccole”.
Alessio D’Amato, assessore alla sanità della Regione Lazio, ha commentato: “Questo successo è motivo di orgoglio ed è un vanto per il Servizio Sanitario Nazionale e per quello di questa regione. Questo eccezionale intervento è accaduto in un luogo del servizio sanitario pubblico. Un servizio sanitario che, tra i mille problemi abbiamo, rappresenta comunque una grande ricchezza”.
Sammy Basso, che ha fondato un’associazione per far conoscere la rarissima malattia: “Questo intervento rappresenta un momento di svolta epocale nella storia della mia sindrome perché per la prima volta sappiamo che quando arrivano le complicanze di questa malattia possiamo provare a risolverle”.
Il ragazzo ha commentato: “La ricerca su questa malattia si è basata su farmaci per rallentare invecchiamento. Ma quando i sintomi iniziavano a manifestarsi era la fine”. Anche al Children’s Hospital di Boston, primo centro di ricerca mondiale sulla malattia, dove Sammy è in cura da anni, ha detto “sono euforici perché si è data nuova possibilità ai malati”. Sono stati proprio gli esperti di Boston a capire la necessità dell’intervento, ma anche a rinunciare farlo.
Di qui il tentativo di rivolgersi al professor Francesco Musumeci, direttore dell’Uoc di Cardiochirurgia del San Camillo e uno dei maggiori esperti al mondo. Grazie alla sua equipe è stato effettuato, su un cuore precocemente invecchiato, una procedura normalmente effettuata nei pazienti anziani, ovvero il trattamento di una stenosi calcifica severa della valvola aortica. Intervento affrontato non senza paure da Sammy, oggi iscritto alla Facoltà di Biologia Molecolare di Padova.
“Ero consapevole del fatto che il mio cuore avrebbe potuto fermarsi da un momento all’altro. Mi sono detto: qui ce la giochiamo tutta. E’ stata una scelta molto difficile”. Quindi il ringraziamento al personale del San Camillo “che mi ha fatto sentire a casa”, ma “anche a quella di Boston che ha avuto umiltà di dire: ne sapete di più voi”.