Sbadiglia l’uomo, sbadigliano animali: ecco perché

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2015 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA
Sbadiglia l'uomo, sbadigliano animali: ecco perché

Sbadiglia l’uomo, sbadigliano animali: ecco perché

ROMA – Non cominciamo a sbadigliare perché la noia ci assale, né il bisogno di dormire. Allora perché lo facciamo? Ci sono almeno tre teorie scientificamente accreditate, nessuna delle quali però definitiva (l’Independent pubblica i risultati dell’esperto Nick Knight).

Aprendo la bocca cerchiamo di immettere più aria. La prima teoria dice che lo facciamo per ossigenare l’organismo, quando il contenuto di anidride carbonica è in eccesso.

La seconda dice che sbadigliamo sì per immettere più aria, ma allo scopo di regolare termicamente il cervello, per mantenere la temperatura cerebrale costante. La terza teoria viene spiegata in termini evolutivi, in particolare osservando il comportamento dei mammiferi predatori (ma anche tutti i vertebrati pesci compresi).

Con lo sbadiglio arriva più ossigeno al cervello che si attiva e rende l’animale, uomo compreso, più attento, più sveglio, rispetto a quello che succede intorno.

In un gruppo, il primo che comincia a sbadigliare segnala la tensione a essere più vigili agli altri membri, che di sbadiglio in sbadiglio sono ora tutti pronti per la caccia, o per la difesa. Lo confermano gli sbadigli dei ghepardi (ma anche quelli del tuo gattino di casa) che si apprestano a puntare una preda, quelli degli ippopotami quando ti avvertono sinistramente della loro presenza per metterti paura.

Ma si può scientificamente parlare di sbadiglio contagioso solo negli uomini e nei primati: perché lo sbadiglio si attacchi, però, resta un mistero etologico. Si impara a sbadigliare precocemente: il feto degli uomini comincia alla undicesima settimana di vita.