Si fa togliere la prostata sana: “Temo cancro”. Dopo Jolie, boom chirurgia?

Pubblicato il 19 Maggio 2013 - 20:37 OLTRE 6 MESI FA
Si fa togliere la prostata sana: "Temo cancro". Dopo Jolie, boom chirurgia?

Si fa togliere la prostata sana: “Temo cancro”. Dopo Jolie, boom chirurgia?

LONDRA – Un uomo si è fatto toglier la prostata perfettamente sana. Il motivo? Nel suo Dna c’è un gene che in futuro potrebbe farlo ammalare di cancro. Una scelta che arriva dopo il caso della doppia mastectomia preventiva di Angelina Jolie e che apre il dibattito sulla chirurgia preventiva. In entrambi i casi l’operazione ha asportato organi perfettamente sani. Il gene che espone al rischio del cancro, infatti, potrebbe non attivarsi mai.

Il caso della prostata sana asportata arriva da Londra. Il paziente è un manager di 53 che dopo uno screening genetico ha scoperto di avere nel suo dna il gene Brca 2. Questo gene aumenta il rischio dell’insorgenza di cancro della prostata, ma si parla sempre di rischio. Il chirurgo Roger Kirby ha detto al Sunday Times che la presenza del gene ha giustificato un intervento del genere. Inoltre, alcune indagini sui tessuti prelevati dal paziente avevano individuato alcune mutazioni maligne che in futuro avrebbero potuto generare la malattia.

La chirurgia preventiva, dopo l’outing di Angelina Jolie, prende piede. La Jolie ha recentemente dichiarato di essersi sottoposta ad un’operazione per l’asportazione di entrambi i seni. La sua paura quella di ammalarsi di cancro al seno e morire come accaduto alla madre. Una scelta sicuramente sofferta per una donna, ma che lascia spazio a dubbi medici ed etici.

Il corredo genetico di un essere umano porta dentro di sé molte “informazioni” e geni, geni che causano patologie che potrebbero però non manifestarsi mai. Sia la Jolie che il manager sono stati operati ad organi perfettamente sani per prevenire un rischio di insorgenza della malattia. Ma a fare scalpore nella comunità medica è che mentre per il rischio di tumore al seno la mastectomia preventiva è un percorso medico preciso, l’asportazione di una prostata sana è primo nel suo genere.

Non tutti i medici condividono la scelta della chirurgia preventiva e dopo il caso del manager londinese parla il genetista Edoardo Boncinelli, dell’Istituto San Raffaele di Milano, che spiega: “Una scelta incomprensibile e non condivisibile dal punto di vista scientifico. A differenza di quello che accade per il tumore al seno e alle ovaie, dove la probabilità è molto alta e dove esistono dei percorsi medici precisi, in questo caso non mi risulta ci sia alcuna indicazione simile”.

Il rischio di sviluppare un tumore in base ad un fattore di rischio genetico in questo caso non giustificherebbe in alcun modo una scelta così radicale, secondo Boncinelli, che spiega: “A meno che non siano esistiti altri fattori di rischio o una particolare situazione medica a noi sconosciuta”.